L’educazione è un diritto, anche in RCA
30-12-2016 | di COOPI

L’educazione è un diritto, anche in RCA

Obo, una piccola città nella regione dell'Haut-Mbomou in Repubblica Centrafricana, accoglie da anni i rifugiati sud sudanesi che scappano dalla guerra che colpisce il loro Paese. Nel campo profughi, i bambini sono quotidianamente esposti  a numerosi rischi di sicurezza legati al conflitto persistente della LRA (Lord Resistance Army) che spesso impedisce il normale svolgimento delle loro attività, soprattutto quelle educative. A causa di questa minaccia persistente, la situazione umanitaria diventa sempre più complessa. Per fronteggiare questi problemi COOPI - che dal 2009 interviene nella prefettura dell'Haut Mbomou con un programma multisettoriale di promozione dei diritti dei bambini e delle donne - ha scelto di mantenere e potenziare il proprio intervento in favore della protezione e del miglioramento dell'accesso ai servizi educativi.

 

Il nuovo progetto di COOPI

 

Il nuovo progetto Supporto all'educazione d'urgenza per i bambini e le famiglie di rifugiati e comunità ospitanti di Obo, Haut-Mbomou, lanciato da COOPI a dicembre 2016 con i fondi CERF dell'UNICEF, tratta di educazione d'emergenza rivolta ai bambini di Obo: sia quelli che appartengono alla comunità ospitante sia ai bambini sud sudanesi rifugiati nella regione dopo essere scappati dalla guerra nel loro Paese. Tenendo conto del territorio, gli interventi che saranno effettuati nel quadro di questo progetto avranno l'obiettivo a lungo termine di facilitare l'instaurarsi di una coabitazione pacifica tra la comunità dei rifugiati e la comunità ospitante. In linea con la strategia di COOPI, il progetto realizzerà inoltre degli interventi mirati per potenziare le competenze locali e la creazione di un meccanismo comunitario di monitoraggio continuo e progressivo delle attività in fase di svolgimento. Questo fattore facilita la presa di coscienza delle popolazioni dei diritti dell'infanzia e dei rischi di protezione, contribuendo al rinforzo dell'auto-protezione comunitaria.

 

Le bambine non saranno escluse!

 

Il progetto incoraggerà la partecipazione effettiva delle bambine e dei bambini: assicurerà il loro benessere psicosociale attraverso l'organizzazione di attività socioculturali e ricreative e assicurerà anche la segnalazione dei casi di bambini in necessità alle strutture di sostegno presenti nella città. In particolare, l'intervento premerà affinché a tutte le bambine sia permesso di frequentare le lezioni che saranno realizzate all'interno degli Spazi Temporanei d'Apprendimento e Protezione dei Bambini. L'inclusione delle bambine nelle attività del progetto sarà favorita da azioni di sensibilizzazione delle famiglie sui diritti dell'infanzia: le azioni di sensibilizzazione sottolineeranno in modo particolare l'importanza della non esclusione delle bambine dai percorsi educativi in vista di una migliore integrazione delle comunità e di uno sviluppo più duraturo.