Ridurre il rischio nelle città vulnerabili: parliamo di ciò di cui non si parla!
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13-09-2017 | di COOPI

Ridurre il rischio nelle città vulnerabili: parliamo di ciò di cui non si parla!

Il 6 e il 7 settembre nell'auditorio del Centro Peruviano Giapponese di Ricerca Sismica e Mitigazione di Disastri a Lima, Perù, si è tenuto il Forum Internazionale "¡Hablemos de lo que no se habla! Reduciendo el Riesgo de Desastres en ciudades vulnerables".

Il Forum è stato realizzato dalle organizzazioni che sono impegnate nella realizzazione di tre progetti di riduzione del rischio di disastri, finanziati da USAID/OFDA, negli anni 2014-2017 nei distretti di Carabayllo, Independencia e Rimac. In quest'ultimo distretto COOPI, l'ONG CARE Peru e l'Istituto Francese di Ricerca per lo Sviluppo hanno implementato il progetto chiamato "RIMAC - DRR "Reinforcing Innovative Mechanisms for Arising Capacities in Disaster Risk Reduction in Rímac".

Nei due giorni del Forum, si è parlato delle difficoltà incontrate nel corso della realizzazione dei progetti di riduzione del rischio di disastri. In particolare, le ONG hanno evidenziato che le caratteristiche del territorio e dei suoi attori presentano delle incoerenze tra le necessità identificate sul campo e quelle identificate in fase di formulazione del progetto. Questo si traduce in un disallineamento tra la proposta di attività e la reale necessità dei beneficiari.

Il Forum ha fatto emergere tutti quegli elementi dei progetti di riduzione del rischio di disastri che normalmente restano nascosti e di cui per diverse ragioni, troppo spesso non si parla. Con un confronto tra esperti si è voluto rendere visibile quello che difficilmente viene preso in considerazione durante le fasi di un progetto, dall'idealizzazione alle valutazioni post implementazione, in particolare quando ci si riferisce a progetti in città vulnerabili.

Per facilitare la discussione, i temi trattati sono stati suddivisi in 3 macro aree:

  • gli elementi invisibili nella generazione di conoscenza,
  • gli elementi invisibili nel rafforzamento delle capacità locali,
  • gli elementi invisibili nell'implementazione di regole strutturali in interventi di riduzione del rischio.

Al termine di ogni area tematica è sorto uno stimolante dibattito tra i rappresentanti delle diverse istituzioni nazionali ed internazionali dove si è discusso animatamente sugli elementi invisibili, dando spazio anche alle tante domande del pubblico.

La centralità degli argomenti e la presenza di esperti di fama internazionale, hanno fatto sì che le varie istituzioni (Nazioni Unite, ONG, istituzioni pubbliche) e la società civile abbiano risposto con grande entusiasmo all'evento. Circa 150 persone hanno seguito con interesse la discussione nei due giorni, avanzando proposte e facendo domande utili per capire meglio il punto di vista dei vari attori che animano le strategie di riduzione del rischio di disastri.