Bolivia. Toilette costruite dalla comunità contro la defecazione all'aperto
08-02-2022 | di COOPI

Bolivia. Toilette costruite dalla comunità contro la defecazione all'aperto

Con il sostegno di UNICEF, COOPI – Cooperazione Internazionale sta realizzando un intervento per promuovere l’autocostruzione di 300 bagni nel comune di Independencia, appartenente al dipartimento di Cochabamba, dove si stima che solo il 22% della popolazione disponga di un bagno o, in altre parole, che circa 18.000 persone non abbiano accesso a servizi igienico-sanitari di base, di cui 2.700 sono bambini e bambine di età inferiore o uguale a 5 anni.

Il progetto "Attuazione di una strategia nazionale per l'eliminazione della defecazione a campo aperto e della contaminazione fecale nel comune di Independencia - Dipartimento di Cochabamba" mira a contribuire al raggiungimento di una copertura sanitaria totale in questo comune, ponendosi in linea con la Strategia Nazionale per l'Acqua e l'Igiene nelle aree rurali e le piccole città, approvata dal governo boliviano nel 2018, e con l'obiettivo 6 dell' “Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile", volto a garantire servizi igienico-sanitari per tutti entro l’anno indicato.

Insieme al comune di Independencia, COOPI sta sensibilizzando 30 comunità sulle pratiche igienico-sanitarie (soprattutto donne, ragazzi e ragazze, lavorando nelle scuole) e fornisce supporto tecnico e istituzionale alle famiglie per costruire le proprie infrastrutture igienico-sanitarie. Inoltre, si stanno rafforzando le capacità dei tecnici comunali per creare un'unità igienico-sanitaria e di certificazione delle comunità libere dalla defecazione a campo aperto.

Attraverso la mobilitazione di ogni comunità con attività di responsabilizzazione per il miglioramento della propria salute, si prevede di promuovere l'autocostruzione di oltre 300 bagni. In particolare, in zone dove l'acqua è disponibile con continuità, si stanno realizzando bagni con sciacquone, mentre per le zone con poca disponibilità di acqua, la soluzione prevista consiste nell’effettuare bagni a secco, dove le feci verranno utilizzate come compost. Considerando sempre la disponibilità di acqua come parametro, dove possibile, i bagni vengono completati con docce e lavandini, garantendo migliori pratiche igieniche.

Al fine di dare continuità a questo servizio, per ottenere la certificazione delle comunità libere dalla defecazione a campo aperto, in ogni comunità è stato formato un comitato igienico-sanitario che avrà il compito di sviluppare un'attività di monitoraggio e follow-up sull'uso e la manutenzione dei bagni da parte delle famiglie. Verrà inoltre costituito un comitato di certificazione, composto da tecnici comunali, incaricato di rilasciare la certificazione delle comunità libere dalla defecazione a campo aperto quando ogni famiglia della comunità raggiungerà obiettivi condivisi di uso e manutenzione dei bagni.

La defecazione a campo aperto è ancora una pratica utilizzata da quasi 16 milioni di persone, che non hanno accesso a servizi igienici di base nella sola regione dell'America Latina e dei Caraibi. La Bolivia è in testa ai paesi del subcontinente americano con il più alto tasso di defecazione a campo aperto ed inoltre, il divario tra la copertura igienico-sanitaria tra aree rurali e urbane è altamente significativo.

Secondo dati di UNICEF, 800.000 persone all'anno muoiono di diarrea nel mondo a causa di scarse pratiche igieniche. In Bolivia la diarrea è una delle principali cause di morte tra i bambini fino a 5 anni e lavorare per eliminare questa pratica potrebbe ridurre questo tasso di mortalità fino al 36%.