Etiopia: nuove opportunità economiche
11-08-2017 | di COOPI

Etiopia: nuove opportunità economiche

L'Etiopia è caratterizzata da regioni prevalentemente secche, umide, aride e semiaride, perché tutte predisposte alla siccità. Il degrado del suolo, il basso sviluppo economico, le risorse idriche non sfruttate e la dipendenza dalla pioggia per l'attività agricola, rendono l'Etiopia un Paese altamente vulnerabile alle siccità che spesso colpiscono il Corno d'Africa.

Negli ultimi 20 anni, gli impatti di questi periodi sono diventati più gravi: l'intensità e la frequenza sono aumentate, a causa del cambiamento climatico e ciò influenza gravemente la vita di milioni di persone, il cui sostentamento è direttamente e indirettamente connesso alle risorse naturali. I livelli di insicurezza alimentare risultano elevati e le situazioni di emergenza sono ricorrenti. Si stima che solo nel 2016, più di dieci milioni di etiopi hanno avuto bisogno di assistenza alimentare di emergenza e le prospettive per il 2017 non sono migliori.

COOPI, grazie al progetto "Costruzione di resilienza e creazione di opportunità economiche nel Liben cluster come RESET II", finanziato dall'Unione Europea, supporta 132.991 beneficiari nella zona Liben (nella Regione dei Somali) per migliorare la loro resilienza ai cambiamenti climatici e i loro mezzi di sostentamento. L'azione è stata sviluppata da COOPI con un consorzio di ONG internazionali e locali, composto da CORDAID (agenzia pluriennale), VSF Suisse, Agenzia rurale per lo sviluppo e l'assistenza alle iniziative comunitarie (RACIDA) e l'Associazione pastorale degli anziani e dei bambini (ACPA).

Fornire mezzi di sostentamento e costruire resilienza

Il progetto sarà condotto in quattro dei sei distretti del Liben: Dheka Suftu, Dolo Ado, Moyale e Mubarek. In questa zona il bestiame è la principale fonte economica e di sostentamento per oltre l'80% della popolazione, mentre il restante 20% della popolazione vive di attività agro-pastorali.

Dollo Ado e Moyale sono importanti centri commerciali situati in un punto strategico, rispettivamente al confine con la Somalia e con il nord orientale del Kenia. Adesso devono affrontare la scarsità dei prodotti commerciabili, in quanto la siccità ha completamente prosciugato le risorse idriche necessarie per la gestione del raccolto e del bestiame. I due grandi fiumi presenti, il Genale e il Dawa, che attraversano la zona di Liben e fornivano acqua sia all'attività agro-pastorale che alle comunità agricole sedentarie dei distretti di Dolo-Ado e Dheka Suftu, sono ormai quasi asciutti.
 

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La maggior parte della popolazione, in particolare nei distretti di Moyale e Mubarak, utilizza l'acqua stagnante sia per scopi personali sia per il bestiame e non essendoci precauzioni sanitarie, rischiano di ammalarsi spesso a causa dell'acqua sporca.

Gli allevatori e le comunità agro-pastorali sono fortemente dipendenti dal bestiame e dai suoi derivati. Questa forte dipendenza da un'unica fonte di reddito li rende estremamente vulnerabili specialmente durante il periodo di siccità. Le basse entrate provenienti dalla vendita del bestiame sono spesso utilizzate per l'acquisto dei foraggi necessari per alimentare la mandria di bestiame; ciò implica che solo una piccola parte di denaro è destinata all'acquisto di cibo, aumentando di conseguenza l'insicurezza alimentare e la malnutrizione.

Per affrontare tali problemi, il progetto mira a raccogliere esperienze, lezioni e opportunità affinché si incrementino protezione, promozione dei mezzi di sostentamento e la costruzione di resilienza tramite:

  • una maggiore accessibilità ai servizi sanitari e nutrizionali di base, l'approvvigionamento di acqua potabile e il miglioramento della sanità e dell'igiene;
  • l'incremento della sicurezza alimentare e della nutrizione attraverso una migliore produzione di colture e di bestiame, la promozione delle migliori pratiche agricole a secco, dello sviluppo dei foraggi, dei sistemi di irrigazione su piccola scala e l'aumento delle cure veterinarie per gli animali;
  • il miglioramento della capacità di gestire i rischi dei disastri a livello istituzionale e comunitario.

 

Non solo bestiame

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Per arricchire il paniere alimentare delle comunità locali, COOPI introduce l'acquacoltura integrata, una tecnica innovativa nel suo genere per l'area del progetto a cui è destinata. Ciò porta ad un riciclaggio di risorse nel sistema che arricchirà la produzione di ulteriori fonti di sussistenza dal momento che saranno promosse l'itticoltura e l'avicoltura. La pratica agricola integrata dovrebbe offrire opportunità economiche efficienti e convenienti ai piccoli agricoltori affinché il loro reddito familiare aumenti e il regime e la sicurezza alimentare migliorino.

Inoltre COOPI introdurrà quinoa e amaranto. Queste colture rappresentano una risorsa preziosa per le comunità locali sia in termini nutritivi che economici. Sono state introdotte recentemente in Etiopia con ottimi risultati in termini di mezzi di sostentamento e di nutrizione e, grazie a loro, il miglioramento della sicurezza alimentare e nutrizionale della zona sta già diventando realtà.