Malnutrizione in Repubblica Democratica del Congo. Kalima è sopravvissuta
06-02-2024 | di COOPI

Malnutrizione in Repubblica Democratica del Congo. Kalima è sopravvissuta

Kalima (nome di fantasia) ha 24 mesi ed è una sopravvissuta. Grazie alla seconda fase progetto "Assistenza multisettoriale integrata di emergenza in materia di salute, nutrizione, protezione e WASH per le popolazioni colpite dal conflitto nelle zone sanitarie di Bambu e Mangala, nel territorio di Djugu, nella provincia di Ituri" finanziato da ECHO (Aiuti Umanitari dell'Unione Europea) oggi Kalima gioca tranquilla nel patio della casa di sua nonna mentre i familiari ci raccontano come l’intervento di COOPI – Cooperazione Internazionale e di ALIMA (n.d.: partner di progetto) le abbia salvato la vita.

Successivo ad un omonimo progetto implementato nelle zone di Lita, Mangala e Rwampara, il progetto, portato avanti da COOPI dal 1° maggio 2023 al 31 gennaio 2024, si differenzia dal precedente per le differenti zone di intervento e per l’intervento multisettoriale di COOPI. La particolarità di questa seconda fase è, infatti, nell'approccio integrato, e nella presa in carico di COOPI non solo della protezione dell’infanzia e della salute della popolazione in fuga dai conflitti, ma anche della malnutrizione di minori di due anni che vertono in condizioni di rischio per la propria vita.

Sono quattro i settori dove COOPI e ALIMA si sono posti degli obiettivi. Per ALIMA si tratta della salute della popolazione, ricoverando oltre 68mila persone per consulti sanitari; dell’accesso all’acqua e di una corretta gestione dei rifiuti acquiferi, per cui alla fine delle attività più di 34mila persone potranno avere l’acqua potabile e smaltire le acque sporche in maniera dignitosa e funzionale. Forte invece della sua esperienza in materia nel paese, COOPI si occuperà invece di protezione, fornendo sostegno psicosociale a 327 sopravvissute a fenomeni di violenza di genere e cure mediche adeguate a 132 di loro; di malnutrizione infantile, prendendo in carico di 1.385 bambini affetti da malnutrizione che saranno curati nelle unità nutrizionali, oltre asensibilizzaredi più di 6mila donne incinte e in fase di allattamento sull'alimentazione corretta neonatale.

Kalima è uno di questi bambini.  Secondogenita di Josef e Clairette (nomi di fantasia), Kalima è scappata con la sua famiglia dalle atrocità di un conflitto armato, ma proprio quando la nonna materna li ha accolti a casa sua a Mandje, le sue condizioni di salute hanno iniziato a peggiorare:

Essendo io vedova e disoccupata – ci racconta la nonna – la nostra vita è diventata troppo difficile con così tante persone in casa. Non avevamo soldi per comprare il cibo e non mangiavamo altro che foglie di manioca e fufu, ed è stato allora che Kalima è caduta in malnutrizione.”

Kalima ha iniziato ad alternare fasi di inappetenza e di diarrea, a volte con forte vomito e, all'improvviso, ha smesso di camminare. La nonna ricorda i vani e molteplici tentativi di aiutarla, senza sapere bene a chi rivolgersi e come risolvere le loro difficoltà economiche:

Ho portata Kalima da un erborista locale pensando che fosse avvelenata, ma non è riuscito a salvarla. Eravamo molto preoccupati e non sapevamo come fare… Fino a che un giorno l’ONG ha fatto una campagna di sensibilizzazione nel nostro quartiere sollecitandoci a fare periodicamente screening ‘fai da te’ per la malnutrizione ai bambini, e da quel giorno tutto è migliorato.”

Kalima prima della presa in carico

Lo staff di COOPI e di ALIMA, infatti, quel giorno ha visto Kalima e, preoccupato per le sue condizioni, ha indirizzato i suoi familiari al centro sanitario per il trattamento della malnutrizione di Mandje. Interventi come questi sono stati necessari per la buona riuscita del progetto, cosicché nelle 8 unità previste dove sono stati svolti screening sanitari, fino ad ora sono stati presi in carico un numero di bambini che corrisponde al 136% del numero che ci si prefiggeva di aiutare.

A Mandje, dopo una visita, l'infermiera ci ha inviato al centro sanitario di riferimento di Bbaya, dove c'era lUnità sanitaria e COOPI ha pagato il trasporto per portarci a Bbaya in moto. Quando siamo arrivati, le infermiere ci hanno rassicurato che saremmo rimasti in ospedale fino alla guarigione diKalima.”

Conclude la nonna. Kalima oggi è in buona salute e la sua famiglia dorme sonni tranquilli. La sua storia, come quella degli altri minori aiutati nel corso del progetto, da storia di profonda sofferenza si è trasformata in un racconto di speranza. Grazie ad un tasso di ammissione al programma quasi del 98% e uno di abbandono delle cure di solo il 2% il tasso di morte è sceso allo 0,1%.

Kalima dopo la presa in carico

Prevenire e sensibilizzare la popolazione è la migliore strategia per combattere la malnutrizione e per questo in tre zone sanitarie sono state organizzate anche 33 dimostrazioni culinarie dove i vari membri della comunità hanno imparato a preparare miscela di alimenti locali facilmente accessibili e altamente protetiche: 377 uomini, 557 donne e 1.461 donne in fase di allattamento hanno partecipato attivamente a queste sessioni di dimostrazione culinaria.

I settori della protezione, della nutrizione e della sicurezza alimentare sono il principale focus d’intervento di COOPI nel paese e il suo riconoscimento è certificato dal rinnovo del mandato come co-facilitatore del cluster nazionale sulla nutrizione. Negli ultimi 30 anni COOPI ha infatti ampliato notevolmente le sue operazioni in risposta alle numerose crisi che hanno destabilizzato soprattutto la parte orientale, sviluppando progetti pluriennali che gettano le basi per uno sviluppo armonioso e sostenibile.