Somalia. Credito e gestione comunitaria delle risorse per aumentare la resilienza climatica
22-12-2023 | di COOPI

Somalia. Credito e gestione comunitaria delle risorse per aumentare la resilienza climatica

Resilienza è la capacità di una persona di mantenere la propria integrità anche di fronte a circostanze drammatiche, al fine di superare le difficoltà. Lo sanno bene gli operatori del nostro progetto “Aumentare la resilienza delle persone, delle comunità e dei sistemi somali cronicamente vulnerabili agli shock climatici ricorrenti”, finanziato in Somalia da BMZ, il Ministero dello sviluppo economico tedesco, che nel corso dei tre anni durante il quale il progetto si è svolto, dal 2020 al 2023, si sono spesi per migliorare le capacità resilienti delle comunità.

Nel 2023 il progetto è giunto al termine, ma con grande successo: i risultati che COOPI e il consorzio Somalia Resilience Program – SomRep (partner progettuale) si erano prefissati sono stati ottenuti e la vita di oltre 3.000 famiglie rurali e sfollate (per un totale di circa 18.000 persone) è migliorata attraverso una serie di interventi di varia natura. A Baidoa, oltre 3.000 beneficiari hanno usufruito del progetto nelle 11 località interessate, ma molti altri ne hanno beneficiato indirettamente, grazie a meccanismi di passaparola e formazione comunitaria, definendo il progetto un intervento necessario e tempestivo.

 

Gestione comunitaria per far fronte alla carenza idrica

Sul piano degli effetti del cambiamento climatico, tre anni fa le comunità rurali somale si sono trovate ad affrontare sfide ingenti, in quanto una devastante e prolungata siccità ha portato molti ad abbandonare le proprie attività di sostentamento, riguardanti soprattutto il bestiame, mentre molti altri sono stati sfollati. Ibrahim Hassan Afdeer capo villaggio di Bulla Kerow, racconta:

“12 rappresentanti del nostro villaggio hanno partecipato ad una formazione sul Community Action Adactation Plan (CAAP), voluto dal governo, per aiutarci ad affrontare meglio la siccità in futuro.  Il progetto ha permesso anche la costruzione di un una piccola conca artificiale, che utilizzeremo per raccogliere l’acqua, e di un serbatoio, nel caso il laghetto si prosciughi.”

Poiché un problema che affligge il Paese e che è conseguente agli effetti della siccità riguarda, inoltre, i conflitti comunitari per l’accesso a risorse naturali ridotte, grazie al progetto, il comitato di gestione delle risorse naturali formato da COOPI nel 2016 è stato riattivato e ha ricevuto una formazione sulla gestione dei conflitti. Ciò, come sottolineato da Hasan Tuke Abdi, membro del comitato, ha permesso di creare un ambiente sereno di gestione dell’ecosistema naturale, la percezione dei conflitti come un ostacolo alla sostenibilità e la creazione di percorsi di costruzione della pace e conservazione della biodiversità:

“Le formazioni includevano percorsi su temi quali la risoluzione dei conflitti nelle aree di raccolta delle riserve d'acqua e la mappatura delle dimensioni delle fattorie stabilendo le linee di confine. Grazie a queste formazioni ora possiamo risolvere i nostri dissidi da soli ed evitare che si verifichino scontri.”

Formazioni specifiche in educazione civica, gestione organizzativa, leadership e risoluzione dei conflitti si prefiggevano infatti l’obiettivo di dotare i somali che vi hanno partecipato di competenze di pianificazione dello sviluppo locale e gestione partecipata delle risorse.

 

Credito rotativo e associazionismo per vendere bestiame

Cinque gruppi, composti da 75 sfollati interni, sono stati poi formati sulle associazioni di risparmio comunitarie per migliorare le loro possibilità di accesso a misure di credito e incentivare l’investimento in attività generatrici di reddito. Per esempio Maryam Isaaq Ibrahim racconta le conseguenze positive sulla sua vita:

“Abbiamo ricevuto una formazione da COOPI, creato un’associazione e iniziato a prendere piccoli prestiti dal gruppo. È per questo che ho potuto avviare la mia attività. Ho poi usato i profitti per pagare le scuole ai miei figli e per reinvestire nel mio negozio.”

Il credito ha permesso infatti ai beneficiari di riprendere quella che è la principale attività produttiva del Paese e che – anche a causa dei ricorrenti shock climatici – sta soffrendo ripetute battute d’arresto, ovvero l’allevamento e la vendita di bestiame. Fatima Ibrahim Ali, che ha sempre lavorato nel settore, evidenzia così i risultati del progetto:

“Fortunatamente COOPI è venuta in nostro aiuto in un periodo di forte crisi. Abbiamo seguito una formazione per aggiornare le nostre competenze commerciali; dopo soli otto giorni abbiamo formato la Livelistock Market Association (VLA) con lo scopo di sostenerci a vicenda e ora lavoriamo insieme come una squadra. Prima vendevamo solo tre o quattro capi di bestiame e avevamo debiti con le scuole e la madrasa, ma dopo aver ricevuto i fondi del prestito rotativo, abbiamo esportato gli animali per la vendita anche a Mogadiscio e grazie alle competenze imprenditoriali e ai prestiti, possiamo pagare i debiti e comprare vestiti nuovi per i nostri figli.”

Oltre a battersi per la determinazione di un prezzo fisso, evitando così ore di contrattazione e fenomeni di lucro sulla vendita, i sedici membri dell’associazione, principalmente poveri e persone vulnerabili, vedove o figli orfani, hanno contribuito infatti, con denaro proprio, alla creazione di un fondo di aiuto, a cui si è aggiunto un prestito – già rimborsato - previsto dal progetto.

 

Formazione agricola e professionale

1200 agricoltori di 8 villaggi sono stati formati per potenziare le loro conoscenze agricole e capacità pastorali e a 413 di loro sono stati forniti sementi di sorgo, piselli e piselli verdi, colture queste che ben tollerano la siccità, al fine di incrementare la loro produzione alimentare. Micalin Hassan Yusuf, un contadino, racconta:

“In precedenza non avevo competenze in merito alla preparazione del terreno, alla spaziatura delle piante, alla raccolta delle colture in campo e alla protezione da malattie e parassiti, ma COOPI, il consorzio SomRep e BMZ hanno supportato le nostre attività attraverso percorsi formazione e attività di cash for work”.

Il progetto, tuttavia, non ha incentivato solo la formazione agricola, ma 40 giovani, individuati e selezionati in otto villaggi rurali, sono stati formati all’interno di percorsi didattici dedicati alla sartoria, alla bellezza, alla riparazione di telefoni cellulari o in cravatteria e falegnameria. Lo scopo era migliorare le loro possibilità di trovare un lavoro o di impegnarsi in maniera autonoma in attività che sono risultate essere molto richieste nel Paese. Al termine dei rispettivi corsi, i diplomati hanno ricevuto quindi attrezzature e materiali per l'avvio dell'attività. Abdurrahim Mohammed Abukar, uno studente, è grato per la formazione ricevuta:

“Abbiamo seguito un corso di formazione sulla riparazione dei cellulari presso la moderna società di gestione MMC. Ringrazio Allah per avermi fatto incontrare COOPI e queste iniziative, perché prima non avevo idea di come avvenisse la riparazione di un telefono e non sapevo nemmeno distinguere tra gli strumenti, ma ora sono esperto nella riparazione dei cellulari e posso lavorare per conto mio per provvedere alla famiglia.”

 

Partenariati di governance istituzionale e attenzione alle vulnerabilità

Con l'obiettivo di sostenere i ministeri che svolgono ruoli chiave nella costruzione di un sistema resiliente agli shock, soprattutto nel settore del bestiame, il progetto ha previsto l’istituzione di un responsabile tecnico per il bestiame all’interno del Ministero, che potesse fungere da ponte tra il consorzio SomRep, COOPI e BMZ e il Ministero stesso. Il suo mandato era proprio supportare quest’ultimo nella gestione delle risorse naturali, certificare e monitorare la salute degli animali e dei prodotti di origine animale e istituire uno strumento di risposta agli shock, l’IBLI, Index Based Livestock Insurance.

Attrezzature per la creazione di un ufficio ad hoc sono quindi state fornite al ministero, rappresentato nel consorzio SOMREP dalla persona di Ibrahim Adan All, Ministro del Commercio e dell'Industria, che ha detto:

“Ringraziamo tutti per lo sforzo nello sradicare la fame e promuovere le piccole imprese somale. Questo progetto ha ottenuto risultati tangibili perché, invece di ricevere solo denaro, le persone sono state formate con competenze imprenditoriali e collegate a istituzioni di microfinanza, così da consentire la sostenibilità delle attività.”

Un’attenzione particolare, inoltre, è stata posta nell’ideazione e implementazione di attività nei confronti dei somali vulnerabili che si trovano in situazioni di disabilità e che difficilmente riescono ad ottenere una indipendenza economica. Isho Mohammed Nor, persona con disabilità, racconta per esempio come l’aver avuto la possibilità di acquistare una sedia a rotelle grazie alla crescita dei suoi profitti, le abbia cambiato la vita:

“Prima di ricevere la sedia a rotelle, strisciavo con il supporto di alberi e bastoni e venivo continuamente punta da spine e graffiata dai sassi per terra.”

Isho è tra le 25 persone con disabilità che necessitavano di tecnologie o strutture abilitanti per partecipare alle attività di sostentamento ideate nell’ambito del consorzio (sono state fornite loro sovvenzioni per un valore di 600 dollari per avviare la propria attività).

Presente in Somalia da metà degli anni ’80, COOPI è specializzata in progetto come questo, dedicati alla costruzione di resilienza di comunità vulnerabili, che porta avanti grazie alla collaborazione con le istituzioni e consorzi locali, tra i quali proprio SomRep.