Somalia. Le donne yemenite riniziano dall'henné
14-12-2023 | di COOPI

Somalia. Le donne yemenite riniziano dall'henné

Possono iniziare finalmente a lavorare nei saloni di bellezza le rifugiate, sfollate, migranti di ritorno e donne vulnerabili delle comunità ospitanti di Mogadiscio che hanno partecipato ai sei mesi di formazione promossi da COOPI – Cooperazione Internazionale e UNHCR da Gennaio a Dicembre 2023.

Tra i 25 beneficiari del corso, organizzato nell’ambito del progetto “Promuovere l'autosufficienza e i mezzi di sussistenza dei rifugiati somali rientrati nella Somalia centro-meridionale”, c’è anche Nadira Osman Mohamed, arrivata a Mogadiscio nel 2017 da Sana’a, la capitale yemenita.

Grazie ai corsi promossi da UNHCR ho imparato molto – racconta – come la differenza dei disegni per il matrimonio e quelli per le feste, ma anche le diverse tipologie di make up.”  

Ad insegnare a lei e ai suoi colleghi è Falluma Aden, che ha cinque anni di esperienza in vari centri estetici in Somalia e ci spiega come il progetto sia utile per sostenere le comunità colpite dallo sfollamento - compresi i rifugiati, i rimpatriati, gli sfollati interni e le comunità ospitanti vulnerabili - a passare dall'estrema povertà all'autosufficienza, consentendo mezzi di sussistenza sostenibili, benessere e dignità.

Le ragazze e le madri imparano così le competenze che danno loro la possibilità di lavorare quando hanno completato il corso.” Dice.

Una storia toccante è quella di Amira Faisal Mohammed Mukaram, una ragazza diciannovenne nata in Yemen da padre yemenita e madre somala. Sua madre, Jamila Abdile Orey, è fuggita in Yemen durante la guerra civile somala all'età di 26 anni, dove ha conosciuto il padre di Amira, ma con lo scoppiare del conflitto yemenita nel 2014 la famiglia è stata inviata in Somalia, prima a Bossaso e poi a Mogadiscio.

Amira – racconta la madre – è sorda, e per questo io parlo in suo nome. In passato ha studiato alla scuola per sordi, ma poi la retta è aumentata da 7 a 30 dollari ed era difficile da pagare e Amira non stava bene… adesso invece è felice ed ha desiderio di lavorare, mettendo in pratica le sue competenze.”

Amira ha perso l'udito a causa di una malattia di cui soffre fin dall'infanzia, che le ha danneggiato le orecchie a causa dei continui svenimenti. I medici dissero che avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico, ma sua madre non poteva permettersi la spesa medica. Oggi, invece, dopo il diploma ha ricevuto 400 dollari che l'hanno aiutata ad avviare una piccola attività e sia lei che la madre sono speranzose per il futuro.

COOPI è presente in Somalia dal 1984 portando avanti sia attività in emergenza, sia progetti di sviluppo per costruire la resilienza della popolazione vulnerabile e fornire loro mezzi di sostentamento adeguati.