Somalia. Un approccio comunitario e in rete per costruire la resilienza climatica
11-10-2023 | di COOPI

Somalia. Un approccio comunitario e in rete per costruire la resilienza climatica

È giunto al termine la fase due del progetto di risposta alla siccità in Somalia, finanziata da SDC, l’Agenzia Svedese per lo Sviluppo e la Cooperazione. Nel video finale di progetto sono raccolte le testimonianze di chi ha voluto raccontarci come le attività portate avanti da COOPI – Cooperazione Internazionale abbiano aumentato il livello di resilienza della popolazione, delle famiglie, delle comunità e dei sistemi somali cronicamente vulnerabili agli shock climatici nei villaggi agro-pastorali e nei campi degli sfollati, nel distretto di Baidoa.

Ibrahim Hassan Abdi, presidente del Comitato di allarme rapido per il cambiamento climatico, formatosi nel corso del progetto, racconta come i membri delle comunità di 11 villaggi sono stati infatti invitati a partecipare a un workshop per pianificare e coordinare i sistemi di allarme e di azione precoce in caso di disastri:

Quando abbiamo iniziato eravamo cinque membri, ma ora ne abbiamo 15 in totale. Prima della formazione, la comunità non era unita e durante la stagione della siccità le persone morivano, alcuni lasciavano il villaggio, mentre altri non andavano a trovare i malati e non si sostenevano a vicenda. Dopo la formazione, invece, abbiamo acquisito le conoscenze necessarie per aiutare la comunità attraverso l’organo del comitato. Abbiamo anche deciso di istituire un fondo di emergenza raccogliendo mensilmente 1 dollaro per famiglia da utilizzare in caso di epidemie, di necessità di trasporto dell'acqua e di acquisto di foraggio per gli animali durante la siccità”.

Dal 2020 al 2023 le comunità del distretto di Baidoa hanno dovuto affrontare infatti sfide ambientali senza precedenti, come la devastante e prolungata siccità, che ha portato molti ad abbandonare le proprie attività o a sfollare in altre zone della Somalia. Attraverso il progetto, tutti i membri delle comunità si sono tuttavia riuniti per proteggere i propri mezzi di sussistenza, compresi le donne e i giovani, le persone con disabilità, l’amministrazione locale e i leader religiosi. Inoltre, ai produttori agricoli sono state fornite informazioni climatiche in tempo reale per consentire loro di prendere decisioni informate, migliorare la sicurezza alimentare della popolazione e promuovere la crescita economica. La creazione di momenti dimostrativi ha permesso l'apprendimento di pratiche agricole innovative e l’introduzione di sementi certificate di qualità, che hanno aumentato i rendimenti cerealicoli e migliorato la produzione. Osman Moalim Abdullahi, residente nel villaggio di Awdinle e facilitatore della scuola sul campo per agricoltori, spiega:

Siamo sempre stati agricoltori, ma in realtà non avevamo alcuna conoscenza agricola e quando è stato necessario abbiamo avuto difficoltà a migliorare la fertilità del suolo. Fortunatamente COOPI ci ha offerto formazione e seminari sulle buone pratiche agricole, tra cui sulla preparazione del terreno. Se prima della formazione raccoglievamo 50 sacchi di coltivato, ora ne raccogliamo 100. Inoltre, dopo il raccolto immagazziniamo i chicchi di cereali in un deposito costruito da COOPI e gestito da un comitato per proteggere e conservare tutte le varietà. Abbiamo anche un comitato commerciale che nomina una persona di riferimento che conosce il prezzo di mercato e può andare a vendere la merce al mercato. Tutto questo sistema è stato creato con il supporto di COOPI, ma anche di SomReP e di SDC”.

L’attenzione si è concentrata anche sulla prevenzione delle carestie e sulla risposta umanitaria attraverso meccanismi di credito rotativi che fornissero alla popolazione somala denaro contante, multiuso e salvavita. Le donne, in particolare, hanno assunto ruoli di leadership all’interno di 10 gruppi di risparmio, con un totale di 150 membri. La promozione di queste iniziative collettive informali come reti di sicurezza comunitarie e fonte di capitale sociale ha permesso alle comunità di prendere decisioni consapevoli, soddisfare i propri bisogni di base ed evitare strategie di sopravvivenza negative, come quella di limitare il carico nutrizionale di alcuni membri della famiglia o l’abbandono scolastico dei figli a causa di necessità economiche familiari. È il caso, per esempio, dei figli di Nurta Iman Adan, membro del gruppo di risparmio di Tabarow, che racconta:

Mio marito ha 80 anni e non può aiutarmi economicamente. Prima di entrare nel gruppo, mi occupavo di intonacare le case, ma mi sono ferita mentre facevo l'intonacatrice e ho dovuto smettere. Solo grazie a COOPI sono entrata nel gruppo di risparmio, sono stata nominata cassiera e ho preso in prestito 5 milioni di Soshillings (193 dollari) per comprare un Bajaaj (risciò) di seconda mano. Avendo una fonte di reddito stabile, con i profitti ho aperto una piccola attività commerciale e grazie a questo ho potuto iscrivere tre dei miei figli di nuovo a scuola e anche alla madrasa”.

COOPI e DRC hanno incentivato i produttori a formare associazioni, la cui registrazione e certificazione ha fatto sì che si trasformassero in entità legali in grado di beneficiare del sostegno del governo, dell'accesso ai prestiti e di una maggiore voce nel mercato. Dopo aver riunito tutti gli attori del mercato lungo la catena del valore per identificare le barriere e le opportunità del settore, è stata poi creata un’associazione distrettuale di produttori durante un workshop a cui hanno partecipato le associazioni e i rappresentanti dei Ministeri dell'Agricoltura e dell'Allevamento. L’unione ha permesso alle diverse associazioni di rafforzare il loro potere di contrattazione collettiva, di mettere in comune le risorse per sostenere attività commerciali comuni, di coordinare la pianificazione stagionale e di sviluppare una strategia di marketing comune. Le donne, infine, sono state al centro di alcune attività portate avanti durante il progetto. Assieme ad alcuni giovani dinamici e ai leader delle minoranze, otto donne d'affari di spicco della zona hanno potuto prendere parte a corsi di leadership e public speaking, ma anche ad una formazione commerciale e ricevere una sovvenzione per la creazione di un’impresa personale. Come quella di Abay Sidi Sheikh, che in passato possedeva un piccolo negozio, incapace però di generare un reddito sufficiente a sostenere i bisogni della sua famiglia. Racconta:

Ho preso in prestito farina di grano e zucchero per gestire la mia attività di panetteria e preparare torte, biscotti e dolci. Alhamdulillah, a due mesi dall'inizio dell'attività riesco a pagare le rette scolastiche dei miei figli, la madrasa e le bollette quotidiane della mia famiglia! Inoltre, sono riuscita a dare lavoro a giovani, assumendoli. Se avessi avuto l'opportunità di acquistare un forno Halwa, avrei potuto creare altri posti di lavoro per i giovani disoccupati che sopravvivono per strada… ma ringrazio Allah, COOPI, SomReP e SDC per avermi dato questa opportunità e spero di poterne dare altrettante a chi ha necessità in futuro.”

Il successo del progetto è dovuto tra le altre cose alla rete al cui interno COOPI opera in Somalia. La collaborazione con il governo è sempre stata fondamentale e proficua, come nel caso del Ministero dell'Allevamento, che grazie ai fondi del progetto ha sperimentato l'attuazione di un programma di assicurazione del bestiame rivolto ai pastori nomadi, con l'obiettivo principale di contribuire alla riduzione della mortalità del bestiame legata alla siccità nelle terre aride e semi-aride. In egual modo la collaborazione con SOMREP, consorzio di otto agenzie internazionali che mira a costruire resilienza nei sistemi somali cronicamente vulnerabili agli shock climatici, è da sempre fruttuosa. Essendo uno degli operatori in prima linea nella risposta alla crisi umanitaria in Somalia attraverso interventi di emergenza e di resilienza, COOPI ha dato un contributo significativo agli obiettivi strategici di SOMREP, al salvataggio di vite umane e alla risposta a disastri e crisi umanitarie.