13 ottobre: Giornata Internazionale Riduzione Disastri
13-10-2016 | di COOPI

13 ottobre: Giornata Internazionale Riduzione Disastri

Di giorno e di notte, imparare a reagire rapidamente e efficacemente durante una emergenza non è un gioco, anche se lo fai con il teatro e le simulazioni. Lo sa l'intera comunità di Tabarre (comune di Port-au Prince - Haiti), che vive in un territorio sotto continua minaccia naturale e che, grazie alla partecipazione ai progetti di riduzione rischi disastri organizzati da COOPI, non ha registrato morti per il passaggio dell'uragano Matthew.

Il programma di COOPI ad Haiti rappresenta una buona pratica per affermare che, attraverso la preparazione della popolazione, si può ridurre la mortalità da disastri - tema della "Giornata Mondiale per la Riduzione dei Disastri" di oggi, 13 ottobre. Quest'anno lo slogan scelto è  Live to tell e mira a stressare il  primo degli obiettivi della Sendai Seven Campaign, promossa dall'Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione Rischi Disastri (UNISDR) ovvero ridurre i morti causati da disastri di origine naturale o da azzardi umani.

La comunità di Tabarre negli ultimi anni ha vissuto il sisma di gennaio 2010, il Ciclone Sandy nel 2012 e l'uragano Matthew la scorsa settimana. Nel tempo, c'è chi ha visto la propria casa portata via dalle acque del fiume Rivière Grise, chi da allora vive ancora in rifugi provvisori e chi purtroppo ha perso i familiari.

Proprio qui, nell'ambito dei progetti finanziati da ECHO (Dipartimento della Commissione europea per gli Aiuti umanitari e la Protezione civile) e da OFDA/USAID (Ufficio del Governo degli Stati Uniti per l'Assistenza ai Disastri nei Paesi esteri), dal 2011 COOPI lavora insieme alla popolazione e alle autorità locali per imparare a fronteggiare differenti tipologie di pericolo e in particolare il ciclone, la minaccia più frequente in questa zona di intervento.

Questa volta Tabarre non si è fatta trovare impreparata: pochi giorni fa, durante il passaggio dell'uragano Matthew sull'isola (4 - 5 ottobre 2016), le operazioni di evacuazione svolte insieme alla Protezione Civile hanno permesso di radunare velocemente gli abitanti, di accoglierli in rifugi sicuri e di assisterli in maniera efficace. Questo è stato possibile grazie alla preparazione fatta durante gli ultimi anni in cui COOPI ha sostenuto il Comité Comunal di Protezione Civile (CCPC) di Tabarre, i Comitati Locali di Protezione Civile (CLPC) e gli Equipe d'intervention Communautaire (EIC) della zona nell'organizzazione e preparazione degli esercizi di evacuazione.

La realizzazione di questa attività permette alla popolazione a rischio di:

  • rafforzare la loro resilienza;
  • conoscere meglio le vulnerabilità della zona dove abitano;
  • imparare come reagire in caso di emergenza;
  • conoscere gli attori di intervento (CCPC, CLPC, EIC, Scouts, Croce Rossa Haitiana, pompieri, polizia, ecc.);
  • familiarizzare con i diversi tipi di allerta (messaggi, rumore della sirena, ecc.);
  • riconoscere il punto di ritrovo;
  • avere un piano di emergenza familiare;
  • sapere come preparare un kit di emergenza;
  • conoscere le modalità di evacuazione dei familiari che hanno bisogni specifici, come nel caso delle donne incinta, anziani, persone con disabilità; ecc.

Da diversi anni COOPI ha scelto di dedicare un settore di intervento proprio alla Riduzione Rischi e Disastri con progetti attivi in diversi parti del mondo. Insieme ad altri interventi di prevenzione e mitigazione, le esercitazioni sul campo a Tabarre si sono rivelate una buona pratica riproducibile e adattabile a contesti di rischio differenti, in grado di coinvolgere attivamente tutta la comunità (compresi i soggetti più deboli), di rafforzare la collaborazione con le organizzazioni locali, di aumentare la consapevolezza del pericolo e di salvare infine molte vite.

Scopri come la popolazione di Haiti ha vissuto le prime prove di evacuazione del 2016, nel racconto di Mercedes Aguerre >>

Leggi come COOPI si è attivata per aiutare la popolazione di Haiti colpita dall'Uragano Matthew >>

Scarica il Report di AGIRE "Emergenze e prevenzione: prospettive di resilienza"  >>