26-03-2018 | di COOPI
Bolori II appartiene ai bambini
La riapertura e riabilitazione di quattro scuole nell’area di Bolori II (Maiduguri, Nigeria) avvenuta a febbraio 2018, dopo una chiusura prolungata causata dalla presenza di Boko Haram, ha portato a raddoppiare il numero di iscrizioni, passando da 5.245 a 13.000 alunni frequentanti.
L’impegno di COOPI, iniziato a giugno del 2017 grazie al finanziamento di AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), ha fatto in modo che anche il numero di insegnanti aumentasse fino a raggiungere il numero di 275: un risultato mai visto sin da prima dello scoppio della crisi. L’intervento ha inoltre migliorato sia la qualità che l’accesso all’istruzione, oltre ad avere rafforzato la capacità istituzionali attraverso l’indizione di comitati scolastici. Si è inoltre ampliato il supporto psicosociale rivolto ai giovani e alle famiglie, attraverso il lavoro di 20 educatori e uno psicologo formato da COOPI.
In concomitanza con la costruzione di nuove infrastrutture scolastiche e la distribuzione di stock di materiali per lo studio, queste attività psicosociali ed educative stanno apportando un cambiamento nella vita di quei bambini che, in un contesto così travagliato, lottano ogni giorno per la propria istruzione. Esse sono state condotte con la partecipazione della comunità locale, ma anche di rifugiati e sfollati, fuggiti dalla parte occidentale del paese per le violenze di Boko Haram. Il progetto si è servito di un approccio innovativo, libero da discriminazioni, rivelandosi un modello valido per altre ONG operanti localmente.
In aggiunta, l’intervento di COOPI e AICS ha consentito l’installazione e la riabilitazione di quattro pozzi e di pompe alimentate a pannelli solari, oltre ad avere fornito 40 rubinetti per l’acqua potabile e servizi igienici a beneficio dell’intera comunità. COOPI ritiene che affrontare i problemi locali con un approccio integrato contribuirà al rafforzamento dello spirito comunitario e a veicolare un cambio in positivo non solo nelle vite dei giovani studenti, ma anche in quelle di genitori e vicini.
Paolo Prina, capo progetto, afferma: «Solo un anno fa, Bolori II era associata alle devastazioni causate da Boko Haram, in quanto luogo di nascita del gruppo terroristico. Oggi, tuttavia, possiamo affermare a voce alta che Bolori II appartiene ai bambini.»