Ciad. COOPI favorisce l'inclusione e la protezione dei bambini vulnerabili
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22-12-2020 | di COOPI

Ciad. COOPI favorisce l'inclusione e la protezione dei bambini vulnerabili

In vista dell'anno scolastico 2020-2021, COOPI – Cooperazione Internazionale ha organizzato nella provincia del Lago, in Ciad, dei corsi di aggiornamento nell’ambito dell’inclusione e della protezione dei bambini vulnerabili per enti educativi, attraverso il progetto "Sostegno ad un'istruzione inclusiva e di qualità e alla protezione dei bambini sfollati e autoctoni colpiti dalla crisi del Lago Ciad" finanziato dal Dipartimento Aiuto Umanitario dell’Unione Europea (ECHO).

Dal 1° al 24 settembre 2020, 252 persone appartenenti ad associazioni comunitarie - Associazioni di Madri degli Studenti, Associazioni di Genitori degli Studenti  e Reti di Protezione della Comunità - sono state formate riguardo tecniche di sensibilizzazione relative all'inclusione, alla coesione sociale, alla convivenza pacifica, alla protezione dei bambini, alla violenza di genere, alla scolarizzazione dei bambini, in particolare delle bambine.

Questi incontri mirano a dotare i leader della comunità delle conoscenze necessarie per consentire loro di condurre, a loro volta, sessioni di sensibilizzazione sui molteplici temi nelle rispettive località. Le stesse conoscenze permetteranno di indirizzare i casi gravi alle strutture appropriate per diagnosi e cura.

“Il coinvolgimento degli attori della comunità è una garanzia di titolarità e sostenibilità di queste attività”, spiega Brian Menelet, capo missione di COOPI in Ciad, “soprattutto quando si tratta di rappresentanti ampiamente riconosciuti e rispettati all'interno delle comunità. La creazione e l'integrazione di gruppi di auto-aiuto per bambini è una componente chiave nella realizzazione di questo progetto”.

COOPI nella regione del Lago è impegnata dal 2013 a favore nel settore della protezione ad esempio attraverso la attraverso la creazione di centri di transizione e accoglienza in grado di assicurare una casa sicura ai bambini usciti dai gruppi armati e/o non accompagnati, in attesa che vengano ricongiunti alle loro famiglie. Sempre nella regione, un’attenzione particolare viene riservata alle bambine che sono esposte al rischio di abusi e matrimoni precoci.

Foto di copertina di ©Ottavia Spaggiari