Ciad, l’impegno di COOPI in favore dei diritti dei bambini rifugiati sudanesi
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25-08-2025 | di COOPI

Ciad, l’impegno di COOPI in favore dei diritti dei bambini rifugiati sudanesi

La difficile situazione umanitaria causata dal conflitto in Sudan, che dura ormai da oltre due anni, ha spinto COOPI – Cooperazione Internazionale, in collaborazione con UNICEF, a realizzare il “Progetto di rafforzamento dei servizi e dei meccanismi di protezione per i bambini colpiti dalla crisi in Sudan”. Da aprile fino alla fine del 2025, COOPI opera nei campi di Zabout, Djabal, Kerfi e nel sito dei rimpatriati di Daguessa in Ciad, dove sono stati costruiti 9 spazi “Amici dei bambini”, luoghi di assistenza per i bambini separati, a rischio e non accompagnati. Negli Spazi Amici, i bambini possono trovare kit di emergenza e igiene, latrine e sostegno psicologico e psicosociale.

La guerra civile scoppiata in Sudan nell'aprile 2023 ha destabilizzato i paesi dell'Africa nord-orientale, in particolare il Ciad, che ha accolto circa 1,3 milioni di persone, di cui l'87% provenienti dal Sudan. I rifugiati provengono principalmente dallo Stato del Darfur occidentale e dal Darfur settentrionale e, secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), la maggior parte dei migranti si trova nelle province orientali del Ciad, dove sono presenti 721.700 rifugiati sudanesi.

Il progetto della COOPI ha l'obiettivo di creare spazi comunitari di sostegno ai bambini vicino alle comunità ospitanti, come i club per bambini, composti da 12 membri per club, ovvero 48 membri per i quattro campi. Le azioni a favore dei bambini hanno incluso anche l'identificazione di 60 famiglie di accoglienza temporanea (Fat) che possono ospitare i bambini non accompagnati prima che sia garantito il ricongiungimento familiare.

Il programma propone un approccio di risposta alle emergenze e di consolidamento delle capacità in relazione a due aspetti importanti: la creazione di un ambiente rispettoso dei diritti dei bambini e la promozione di fattori che consentano di rispondere alle situazioni di emergenza. 

Gli animatori e i comitati di protezione dell'infanzia hanno il compito di rafforzare le strutture comunitarie, con attività di salute mentale nei 9 spazi Amis, prendendosi cura dei bambini molto vulnerabili e fornendo kit di protezione per aiutare il ricongiungimento familiare. Questi spazi sono fondamentali per identificare e prevenire le situazioni di vulnerabilità dei bambini e garantire così la loro protezione.

Il programma contribuirà a formare e sostenere le famiglie di accoglienza transitoria e a sensibilizzare le comunità locali sull'importanza della protezione dei bambini in un contesto di guerra, in particolare sui rischi di reclutamento forzato, lavoro minorile, mutilazioni genitali femminili e ordigni esplosivi.

COOPI opera in Ciad dal 1976 e ha realizzato 160 progetti che hanno coinvolto oltre 4 milioni e mezzo di persone grazie a un approccio multisettoriale. Attualmente COOPI gestisce 8 progetti che beneficiano circa centomila persone, in tre città e in tre diversi ambiti di intervento. Nelle regioni del Lago, dell'Est e di N'Djamena, fornisce istruzione di emergenza ai bambini sfollati e alle comunità locali, offre sostegno psicosociale alle vittime di traumi e promuove il consolidamento della pace, con particolare attenzione all'emancipazione delle donne, alla violenza e alla discriminazione di genere e alla prevenzione dei conflitti.