Covid-19. In Nigeria, la produzione di maschere migliora la resistenza della comunità
25-05-2020 | di COOPI

Covid-19. In Nigeria, la produzione di maschere migliora la resistenza della comunità

Più di un decennio di conflitti armati nella regione nord-est delle Nigeria ha portato a devastanti effetti sulle vite e sulle comunità di 7.9 milioni di persone, causando lo sfollamento di 1.6 milioni di abitanti. Per le popolazioni di quest’area, l’improvvisa emergenza sanitaria Covid-19 è solo un’ulteriore difficoltà che si va ad aggiungere a quelle già preesistenti come l’insicurezza alimentare e nutrizionale, le difficoltà sanitarie, la scarsa fornitura di acqua - questioni che con il passare degli anni hanno influito sul benessere degli abitanti. Ciò nonostante, le comunità di Damaturu e Geidam dello Stato del Yobe beneficiano del progetto di Sicurezza Alimentare e Mezzi di Sussistenza finanziato dal World Food Program (WFP) e implementato da COOPI. Un progetto che non solo crea opportunità col fine di portare all’autosufficienza ma fa sì che le abilità acquisite dai beneficiari siano utili e rilevanti anche nella risposta a Covid-19. 

Per Aisha Abdul Hamid e gli altri beneficiari del gruppo di abilità sartoriali, la minaccia di Covid-19 nello Yobe si è tramutata in un’opportunità per offrire un aiuto alla comunità ospitante. I beneficiari, infatti, hanno prodotto delle mascherine di tessuto da distribuire alle persone più vulnerabili come anziani,  persone con disabilità e le persone estremamente povere. 

Aisha produce mascherine

Amina spiega con entusiasmo: “Essere parte attiva della risposta alla pandemia ci motiva, e inoltre siamo contenti di aver avuto l'opportunità di aiutare la comunità che ci ha ospitato”. 

Oggi Aisha vive nel villaggio di Abbari a Damaturu LGA nello Stato dello Yobe. É fuggita dalla sua casa a Gjuba a causa dell’insorgenza di Boko Haram. La fonte di sostentamento per lei e la sua famiglia (5 bambini) è l’assistenza alimentare e il rifugio fornito dalle organizzazioni umanitarie. Aisha spera di poter tornare nella sua terra d’origine e di poter condurre una vita normale. Insieme ad altre dieci donne della sua comunità originaria si è registrata come beneficiaria del programma di sicurezza alimentare, sussistenza a resilienza dello stato dello Yobe, grazie al quale ha acquisito tecniche sartoriali e competenze nella gestione della casa

Aisha produce mascherine

Grazie al capitale iniziale, ottenuto attraverso la formazione e al kit di partenza, quattordici persone (10 donne e 4 uomini) hanno iniziato a produrre maschere di tessuto con l’obiettivo di distribuirle gratuitamente ad anziani e ai più deboli. Con il supporto di COOPI e WFP, abbiamo ottenuto il riconoscimento di qualità del nostro prodotto dal Ministero della Salute” spiega Aisha. A seguito dell’implementazione del Governo di nuove direttive sull’utilizzo obbligatorio delle mascherine, il prodotto è stato messo sul mercato. 

Quest’attività di generazione di reddito ha facilitato la reintegrazione degli sfollati e delle comunità ospitanti grazie alle tecniche sartoriali e di impresa. L’impatto del progetto “Progetto Yobe per la sicurezza alimentare e il miglioramento dei mezzi di sussistenza per la costruzione della resilienza” finanziato dal WFP ha avuto un impatto visibile sulle 3.680 famiglie e le 10 comunità dello stato dello Yobe. Il programma ha inoltre contribuito a ripristinare i beni e servizi agricoli a vantaggio di entrambe le popolazioni.