Covid19. Malawi in stato di emergenza
10-02-2021 | di COOPI

Covid19. Malawi in stato di emergenza

Se nel 2020 il Malawi, quinto paese più povero al mondo, sembrava essere riuscito a contenere con successo la diffusione del COVID-19, nell’ultimo periodo il paese africano ha registrato un aumento importante dei casi e dei decessi causati dalla pandemia, rivelando le fragilità nella sua risposta sanitaria. La nuova e più contagiosa variante dell’infezione si sta infatti diffondendo in particolare nell’Africa meridionale colpendo duramente appunto il Malawi, il Mozambico, l’Eswatini, lo Zambia e lo Zimbabwe. 

Mettendo a confronto i dati del 9 dicembre 2020 con quelli dell’8 febbraio 2021 possiamo notare che:

- i casi attivi sono passati da soli 30 a oltre 14.500;

- il totale dei casi confermati è più che quadruplicato, passando da 6.051 a 27.422;

- il numero totale di decessi è passato da 186 a 874;

- Iil tasso di positività è cresciuto dall'1% a oltre il 22%.

Il peggioramento dell'epidemia non ha risparmiato nemmeno individui di alto profilo, causando la morte di due Ministri nella sola giornata del 12 gennaio 2020 (il Ministro del governo locale, Lingson Berekanyama e il Ministro dei trasporti, Sidik Mia). Dopo la loro morte, il Presidente del Malawi, Lazarus Chakwera, ha annunciato lo stato di emergenza nazionale. A perdere la vita in seguito al contagio da Covid19 è stato anche Padre Pino Giannini, comboniano presente in Malawi da 35 anni con una missione a Lisungui. 

Sebbene questi numeri possano sembrare esigui rispetto a quelli di altri paesi europei, essi mostrano il drammatico incremento della pandemia: di tutti i casi confermati di COVID-19 dal marzo dell'anno scorso, il 75% è stato trovato solo nel 2021, mostrando un forte aumento delle infezioni e un calo della prevenzione; inoltre, dall'inizio di gennaio 2021, 685 persone sono morte a causa del Covid-19, il che significa che più del 78% di tutte le morti è avvenuta nelle ultime 5 settimane; i numeri, tuttavia, potrebbero essere in realtà molto più alti, poiché alcuni cimiteri hanno difficoltà nel tenere il passo con la domanda di servizi di sepoltura. Inoltre, la capacità del Paese di effettuare test è estremamente limitata e fluttuante, non raggiungendo nemmeno i 4.000 test giornalieri.

COOPI è coinvolta nella risposta alla pandemia in Malawi dal marzo 2020. Attualmente, guida un consorzio di 5 ONG internazionali che operano nel centro-nord del Malawi, sostenendo le strutture sanitarie e gli operatori di prima linea, negli sforzi per curare i pazienti Covid-19 e prevenire ulteriori contagi nelle comunità circostanti.

Un consorzio gemello, di cui COOPI è parte attiva e composto da 4 ONG, sta operando con le stesse modalità nel sud del paese. Entrambi i consorzi sono finanziati dalla Direzione Generale per la Protezione Civile e le Operazioni di Aiuto Umanitario Europee (ECHO) e attuano in maniera concordata avendo obiettivi e scopi condivisi. I 2 progetti operano in 48 strutture sanitarie selezionate in 7 dei 28 distretti del Malawi e servono 2,2 milioni di persone che vivono nel bacino di utenza delle strutture.

Le attività di questo progetto sono implementate su diversi livelli e includono salute, acqua e igiene, gestione del rischio di disastri. A livello comunitario, uno degli obiettivi è migliorare le informazioni a disposizione della popolazione e aumentare la percezione del rischio al fine di prevenire i comportamenti errati e favorevoli alla diffusione del Covid19.  Al tempo stesso, il consorzio agisce tra il personale sanitario formando quest’ultimo sulla gestione dei casi più gravi, inclusi quelli che necessitano di supporto respiratorio non invasivo. Sempre nelle strutture sanitarie, il progetto si impegna a migliorare la fornitura di acqua, le condizioni sanitarie e igieniche tramite un approccio basato sui rischi noto come WASH FIT.

In accordo con gli altri membri del consorzio, anticipando la richiesta di aiuto lanciata dal Ministro della Salute del Malawi il 14 gennaio 2021, COOPI ha anche deciso di attivare il “modificatore di crisi”, un’opzione per rispondere in modo flessibile alle crisi emergenti attivando ulteriori fondi. Queste risorse stanno venendo utilizzate per procurare ulteriori forniture mediche, attrezzature e dispositivi di protezione individuale, in modo da sostenere e proteggere gli operatori sanitari di prima linea e garantire la continuità dei servizi salvavita per i pazienti critici.

L'impegno più urgente è quello di mettere in sicurezza gli ospedali, garantendo:

- dispositivi di protezione individuale al personale sanitario e agli operatori coinvolti nella gestione dell'emergenza;

- dispositivi di protezione individuale per il personale di pulizia e materiali disinfettanti per gli interni;

- concentratori e bombole di ossigeno per far fronte alla grave carenza nella fornitura di ossigeno per i pazienti critici;

- kit per i test;

- forniture di acqua e igiene.

In Malawi, gli ospedali sono allo stremo a causa dell’impennata di contagi; il numero di operatori sanitari che si infettano, mentre si prendono cura dei pazienti in condizioni critiche, aumenta di giorno in giorno. Per affrontare questa situazione, il governo ha anche deciso di aprire ospedali da campo nelle zone piu colpite, nella speranza di riuscire cosi ad assorbire l’enorme aumento nel volume di casi critici.

Foto © CNN