Il mondo ha fame. Di sviluppo.
01-12-2021 | di COOPI

Il mondo ha fame. Di sviluppo.

“Il mondo ha fame. Di Sviluppo.”, la Campagna promossa da Focsiv, AOI, CINI e Link 2007, con il patrocinio di ASVis, Caritas Italiana, Forum Nazionale del Terzo Settore, Slow Food e Fondazione MISSIO, rivolta al Governo italiano affinché destini lo 070 del PIL alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile, ha preso il via con l’evento in streaming su Facebook.

Una richiesta di impegno concreto, che vada oltre lo 0,22% fin qui destinato dall’Italia secondo i più recenti dati OCSE e, soprattutto, ottemperi quanto sottoscritto dall’Italia 50 anni fa in sede ONU.

Dal 2017 in poi gli importi destinati alla cooperazione internazionale sono andati progressivamente diminuendo in modo considerevole, secondo un’analisi di Openopolis dello scorso 12 novembre, un impegno inferiore non solamente a quello di altri Paesi con i quali ci possiamo confrontare per dimensione economica e livelli di reddito - Germania, Regno Unito, Francia e Giappone - ma anche a quello di Paesi come Olanda, Norvegia e Svezia.

Alla metà di ottobre scorso il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha annunciato, in differenti occasioni, una crescita delle risorse per l’aiuto pubblico allo sviluppo pari al 30% dei fondi destinati al APS per il 2022 e per gli anni successivi, tali da raggiungere l’obiettivo, come previsto, dello 070 entro il 2030. Successivamente anche la Viceministra, Marina Sereni, con delega alla Cooperazione ha confermato la decisione del Consiglio dei Ministri di aumentare ad 1 miliardo e 200 milioni l’aiuto pubblico allo sviluppo tra il 2022 e il 2026.

“Con questa Campagna, non vogliamo criticare il nostro Paese, ma vogliamo sostenerlo. Non intendiamo lamentare i problemi della cooperazione internazionale allo sviluppo, al contrario vogliamo rafforzarla affinché svolga appieno quel ruolo di parte integrante e qualificante della politica estera dell’Italia. Ruolo che il Parlamento le ha assegnato con la Legge 125 del 2014. In un mondo che è a rischio per le tre “I” di Ingiustizia, di Inquinamento e di Instabilità, e richiede anche all’Italia un rafforzamento delle sue responsabilità internazionali. Un’Italia protagonista che consolida la sua reputazione e la sua credibilità anche mantenendo la parola data 50 anni fa di destinare lo 070 alla cooperazione internazionale.  – ha sottolineato Ivana Borsotto, Portavoce della Campagna 070 - Come Comitato promotore chiediamo l’istituzione di un “Fondo di risposta alle sfide globali e all’emergenza climatica” e l’approvazione di un ODG che impegni il Governo a rendere pubblico un calendario di incrementi progressivi delle risorse per l’APS, in particolare a sostegno del sistema italiano di cooperazione allo sviluppo, che consentano di raggiungere lo 050 nel 2027 e lo 070 nel 2030. Tuttavia, il nostro impegno vuole andare oltre questa Legge di Bilancio: all’inizio del 2022 presenteremo una proposta di legge per rendere vincolante e con tappe certe il raggiungimento dello 070 nel 2030. La Cooperazione non è riducibile a un mero trasferimento finanziario, al contrario è tempo, attenzione, relazioni, è costruire partenariati, è lavorare “con” e costruire un orizzonte comune ed un futuro sostenibile per tutti.”

 La pandemia ha amplificato significativamente le disuguaglianze e le povertà nel mondo, causate dalla recessione economica e dai cambiamenti climatici, in un crescendo di esigenze e di richieste di cooperazione e di intervento in campo sanitario, educativo, alimentare, ambientale, economico e della promozione dei diritti umani. La cooperazione internazionale può costituire un elemento essenziale di relazioni internazionali e di politiche di sviluppo, così come definita anche dalla Legge sulla Cooperazione 125/14, capaci di coinvolgere sia Istituzioni nazionali sia istituzioni e comunità locali in una risposta solidale per la giustizia sociale.

La storia recente ci dice che gli aiuti bilaterali, quelle legati dal rapporto diretto tra Paese donatore e Paese ricevente sono stati molto inferiori agli aiuti multilaterali, che vedono protagonisti le organizzazioni internazionali. – ha dichiarato Monsignor Giuseppe Satriano, Presidente Missio Sarebbe auspicabile un equilibrio tra questi due assi, favorendo il protagonismo diretto dello Stato attraverso le ONG, gli Enti locali e le associazioni. Come Papa Francesco ci insegna, il termine globalizzazione è una parola che deve includere definitivamente l’orizzonte della fraternità. Non più un valore prettamente cristiano, ma come dimensione vitale nella quale imparare a muoverci sapendo declinare una cultura dell’incontro, una cultura della cura, nella quale l’altro mi appartiene. Agire globalmente e agire localmente. La nostra vita, la nostra speranza, il futuro dell’Umanità dipende anche da questa Campagna 070 che con tanto zelo e con tanto amore tutti gli enti patrocinatori stanno portando avanti. Auspico tanto coraggio e tanta audacia perché questo momento possa ottenere risultati che speriamo. Tornare ad una cooperazione che sia veramente attenzione all’uomo e attenzione ai bisogni dei più poveri.”

Lo stesso Manifesto della Campagna 070 ci ricorda come la Cooperazione Internazionale allo sviluppo sia, secondo la Legge che la regolamenta 125/14, “parte integrante e qualificante della politica estera dell’Italia”. Essa “contribuisce alla promozione della pace e della giustizia e mira a promuovere relazioni solidali e paritarie tra i popoli fondate sui principi di interdipendenza e partenariato.” D’altro canto, è a questo settore che va riconosciuto la capacità di essere tessuto connettivo delle relazioni internazionali e delle politiche di sviluppo, in grado di coinvolgere sia le Istituzioni nazionali che le Istituzioni e le Comunità territoriali in partenariati efficaci e solidali per la giustizia economica e sociale.

“La Campagna 070 è saggia e lungimirante. Oltre agli obiettivi specifici e concreti, prepara il terreno per un cambiamento di mentalità che restituisca dignità all'aiuto pubblico allo sviluppo. Per mia esperienza però l'impegno del Governo da solo non basta. Spesso alla fine dell’anno in prossimità dell’approvazione della Legge di Bilancio gli interessi politici dei diversi partiti preferiscono ridurre i fondi dedicati alla cooperazione pur di non deludere i propri elettori. Ci vorrebbe un difensore specifico dedicato a mantenere gli impegni presi per l’aiuto allo sviluppo.  Servirà un lavoro intenso per costruire un sostegno nella cittadinanza, mostrando i risultati ottenuti e il livello di trasparenza raggiunti” ha dichiarato Romano Prodi, già Presidente della Commissione Europea.

La cooperazione internazionale allo sviluppo, secondo il Manifesto della Campagna, è un investimento per il futuro di tutti noI, nessuno escluso. Dobbiamo, quindi, costatare che “Non c’è più tempo: il mondo ha fame di sviluppo e di giustizia. È il momento di adottare precise scelte politiche per la costruzione di un mondo migliore, più equo, più giusto e sostenibile per tutti, in particolar modo per le popolazioni più povere e vulnerabili.

registrazione disponibile su https://campagna070.it/lancio-campagna/

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