In ricordo di Padre Barbieri
26-01-2016 | di COOPI

In ricordo di Padre Barbieri

Nell'anniversario dei 5 anni dalla scomparsa del nostro fondatore, Damien Musara lo ricorda per tutti noi dalla RDC.

Cinque anni fa si spegneva a Milano Padre Vincenzo Barbieri, fondatore di Coopi - Cooperazione Internazionale.

Nei suoi ultimi anni di vita, Padre Barbieri era stato infaticabile nel promuovere lo sviluppo umano e sociale di una regione tra le più martoriate al mondo, nell'est della Repubblica Democratica del Congo.

Tra le molte iniziative, aveva continuato a sostenere tramite i fondi che raccoglieva sera dopo sera il Programma di Alfabetizzazione degli Adulti (PAA), un progetto avviato da Coopi nel 1995 a Bukavu (RDC) e che ancor oggi continuiamo a sostenere, nel ricordo di Padre Barbieri.

Damien Musara, Direttore del PAA, ci ha inviato una testimonianza che qui pubblichiamo:

Padre Barbieri era una persona speciale. Si era dato la missione di combattere l'analfabetismo. Di fatto, una attività alla quale le ONG non si interessano.

Era convinto che apprendere la lettura, la scrittura e il calcolo fossero il fondamento di ogni attività sociale, economica e politica in un paese che apprende i primi passi della democrazia. Noi abbiamo capito, e abbiamo accettato di seguirlo in questa logica che era, di fatto, un'espressione di amore e di sacrificio per il prossimo.

Le altre ONG hanno orientato la loro azione verso le urgenze, le donne vittime di violenza, i diritti umani, la salute. C'era bisogno di qualcuno che lottasse contro l'analfabetismo che, di fatto, è il freno principale a ogni sviluppo. Il Padre era una persona speciale perché era pronto a sacrificarsi per gli altri.

Bastava osservare i suoi comportamenti e i suoi gesti per rendersene conto. Bastava vedere gli abiti che aveva addosso. Non rispecchiavano il contenuto del suo portafoglio. Io un giorno l'ho visto togliersi la vecchia veste che portava per darla a qualcuno che gli chiedeva aiuto, perché non aveva nient'altro da dargli. Un'altra volta ha dato gli occhiali che portava a un tizio che insisteva dicendo di avergli scritto per chiedergli degli occhiali.

Nel corso del suo ultimo viaggio è arrivato sofferente (aveva una diarrea ed avrebbe avuto bisogno di un alloggio adeguato). Malgrado il suo stato di salute ha rifiutato di essere alloggiato in una camera con toilette interna, dicendo che costava 20$ di più e che con quella cifra in tre giorni avrebbe pagato un intero anno scolastico a tre allievi.

Tutto questo dovrebbe far riflettere. Immaginiamoci che molte famiglie sono uscite dalla povertà assoluta grazie al suo aiuto. Migliaia di bambini hanno finito la scuola primaria, la scuola secondaria e anche l'Università grazie a lui. E pertanto lui non li conosceva, né sperava ricevere niente in cambio da loro.

Con pochi mezzi, ha fatto più lui da solo che numerose ONG messe insieme, che spendono ogni anno milioni con scarsi risultati.

In preparazione del 25° di fondazione del programma di alfabetizzazione degli adulti (PAA), noi abbiamo mandato delle schede da compilare nelle comunità di base dove sono realizzate le attività di alfabetizzazione.

Con le schede già restituite e catalogate, risulta che grazie al Padre Barbieri, in 25 anni, 15.344 uomini, 32.990 donne, 15.066 ragazzi e 32.114 ragazze, in totale 95.514 persone adulte hanno imparato a leggere ed a scrivere nei centri di alfabetizzazione.

La stessa inchiesta dimostra che 23.804 uomini, 48.210 donne, 15.806 ragazzi e 28.473 ragazze, per un totale di 116.293 persone sono in attesa di essere alfabetizzate.

Tutto ciò grazie al sacrificio di Padre Barbieri, e quando parlo di Padre Barbieri vedo tutte le persone di buona volontà che hanno contribuito sia dando denaro che fornendo materiale o anche solo facendo un qualche servizio per facilitargli le cose.

Quanti uomini su questa terra hanno un cuore come il suo? E' morto a causa nostra. Si è sacrificato a causa nostra. Noi non dobbiamo ucciderlo a nostra volta rinunciando alla sua opera grandiosa. Nostro dovere è continuare a farlo vivere perpetuando quello che era oggetto delle sue preoccupazioni, noi qui e voi in Europa.