Iraq. Tahseem e la sua nuova vita dignitosa e sicura grazie all'Unione Europea
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29-12-2022 | di COOPI

Iraq. Tahseem e la sua nuova vita dignitosa e sicura grazie all'Unione Europea

Tahseen Faleh Shakim è un giovane che vive nel villaggio di Al-Sailo Alqadim, nel governatorato di Ninewa in Iraq. Tahseen ha un handicap congenito e soffre di emiplegia. Tempo fa era completamente incapace di muoversi, poi grazie a diversi interventi chirurgici, ora è in grado di effettuare movimenti molto semplici. A causa della sua disabilità non era in grado di usare i normali servizi igienici, aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse. La madre di Tahseen è una donna anziana ed è la capofamiglia. Non ha le capacità fisiche sufficienti per aiutarlo, ha dovuto rinunciare al lavoro per evitare di lasciare solo suo figlio, non autosufficiente. Tutte queste cose hanno influito sulla sua salute mentale.

COOPI – Cooperazione Internazionale ha raggiunto Tahseen e la sua famiglia, riconoscendo la situazione precaria in cui si ritrovava. Grazie al completamento dell'installazione del nuovo bagno per disabili, Tahseen non deve più essere costantemente affiancato dalla madre: loro e tutti i membri della sua famiglia sono ora sollevati; questa toilette adeguata per disabili ha alleviato gran parte delle loro sofferenze e difficoltà quotidiane.

La madre di Tahseen racconta:

Sono una donna anziana, vedova e capofamiglia, prima non potevo lavorare e lasciare a casa Tahseen da solo, ma ora posso di nuovo uscire e cercare lavoro. Non dipende più da me quando deve andare in bagno, ora mio figlio non si vergogna più, ha riacquistato la sua dignità.

COOPI è presente in questa zona da aprile 2021 con il progetto “Fornitura di servizi essenziali alla popolazione sfollata che vive in aree poco servite attraverso WASH e Shelter in Iraq”, finanziato dall’Unione Europea (Aiuti Umanitari - ECHO). Il progetto mira a migliorare l'accesso all’acqua, ai servizi igienici e sanitari, contribuendo a fornire protezione alle popolazioni più vulnerabili, costrette a continui spostamenti e che vivono in aree poco servite e in condizioni critiche di alloggio.

Dal 2014, l’Iraq è il teatro di quella che è stata definita una delle più grandi emergenze umanitarie degli ultimi anni. I profughi in movimento dentro i confini del Paese sono stati, negli anni a seguire, circa 1,6 milioni, mentre coloro che progressivamente sono ritornati nei luoghi di provenienza sono stati circa 4,83 milioni. A partire dal 2019 il Governo ha decretato la chiusura di una buona parte dei campi profughi ufficiali, generando ulteriori decine di migliaia di sfollati, spesso in campi informali, in scarse condizioni igienico-sanitarie. Il sistema dei servizi pubblici primari, dalle strutture sanitarie alla scuola, è messo a dura prova, con conseguenti difficoltà socio-economiche e di coesione sociale. Dal 2019 interveniamo inoltre con attività nel settore Acqua e Igiene in Iraq, ripristinando gli impianti di distribuzione e purificazione dell’acqua distrutti nel corso dell’occupazione dell’ISIS, nonché promuovendo la diffusione delle corrette pratiche igieniche e di utilizzo dell’acqua.