La lunga strada per una nuova vita dopo l'Ebola
11-08-2015 | di COOPI

La lunga strada per una nuova vita dopo l'Ebola

L'epidemia di Ebola in Africa Occidentale, e in Sierra Leone in particolare, ha avuto dimensioni senza precedenti: particolarmente grave è stata la diffusione della malattia nell'area di Freetown.

L'epidemia ora è finita, ma continua a fare sentire i suoi effetti negativi: oltre alle conseguenze sanitarie sui sopravvissuti bisogna considerare l'aumento della disoccupazione, il calo della produzione e quindi l'impatto sull'economia. Le conseguenze più gravi sono però quelle che colpiscono l'infanzia. Marco Loiodice, capo progetto, ci racconta:

Oltre ai bambini che hanno vissuto direttamente l'epidemia dobbiamo considerare che un'intera generazione ha perso 8 mesi di lezione a causa della chiusura delle scuole. Ci sono migliaia di orfani di uno o di entrambi i genitori, e le famiglie perdendo degli adulti hanno perso fonti di sostentamento. Tutto ciò si traduce in anche in un rischio di aumento di malnutrizione.

COOPI in prima linea nella cura dei bambini nella fase di post-ebola

Grazie al progetto finanziato da Cooperazione Italiana, e potenziato in termini di quantità di cibo e logistica dal Programma Alimentare Mondiale, assistiamo circa 2.000 bambini rimasti orfani nel corso dell'epidemia nella regione di Freetown. L'obiettivo è fornire un supporto psicologico e alimentare a questi bambini e favorirne il reinserimento nella società. 

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Le nostre attività comprendono attività di identificazione degli orfani, l'analisi delle situazioni familiari e il sostegno alle nuove famiglie che si sono create. Abbiamo aperto dei centri di accoglienza per i bambini rimasti senza genitori, in cui gli operatori forniscono assistenza psicologica per un possibile reinserimento in un'altra famiglia. Ci muoviamo anche per promuovere studi professionali tra gli adolescenti, con l'obiettivo di incentivarli ad avviare piccole imprese familiari e dare in questo modo un po' di respiro all'economia nazionale. L'intero progetto prevede il coinvolgimento delle donne nelle diverse attività.

Una delle principali emergenze che dobbiamo affrontare è quella della malnutrizione: grazie al contributo del Programma Alimentare Mondiale siamo stati in grado di organizzare una grande distribuzione di cibo e articoli di prima necessità a circa 630 famiglie e a 470 bambini ospitati in diversi orfanotrofi.

Vedere gli occhi dei bambini orfani che ricevono finalmente cibo e serenità è un'emozione incredibile!