Libano, Akkar. Verso una gestione sostenibile dei rifiuti
17-07-2025 | di COOPI

Libano, Akkar. Verso una gestione sostenibile dei rifiuti

Quando il sole si alza sugli uliveti di Jurd el Qaitaa, nella regione di Akkar, nel nord del Libano, il rombo dei camion per la raccolta dei rifiuti sostituisce un odore che, per troppo tempo, ha dominato l’aria: quello dei rifiuti abbandonati. Quello che è cominciato il 27 maggio nel tranquillo villaggio di Ain El Dahab ha già trasformato, nel giro di poche settimane, la vita quotidiana in altre cinque comunità, migliorando concretamente la qualità della vita dei residenti.

Fino a questa primavera, le strade colme di rifiuti domestici rappresentavano un rischio sanitario sempre più grave: bambini che scivolavano tra sacchi di plastica, cani randagi che rovistavano nel cibo in decomposizione, mosche che si addensavano sopra pozze di percolato. La situazione si è ulteriormente aggravata con lo sfollamento recente di oltre 9.000 persone provenienti dal Sud del Libano e dalla periferia sud di Beirut, il 20% accolto in edifici scolastici, il restante stipato in appartamenti angusti a Fnaydeq, Michmich e Qabaait, mettendo ulteriormente sotto pressione i servizi municipali.

COOPI – Cooperazione Internazionale, con il finanziamento dell’Italia tramite l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ha promosso l’implementazione di un sistema strutturato di raccolta dei rifiuti attraverso il progetto Accesso all’acqua, riabilitazione ambientale e gestione sostenibile dei rifiuti in Libano. L’iniziativa ha previsto un servizio di raccolta porta a porta, la differenziazione dei rifiuti alla fonte e il loro conferimento presso impianti di riciclaggio, oltre al supporto per la bonifica delle discariche. Nell’ottica di garantire la sostenibilità dell’intervento, è stato inoltre introdotto un piano di recupero dei costi. Il piano si concentra esclusivamente sulla copertura delle spese operative dirette, che includono ad esempio carburante per i camion di raccolta, stipendi di autisti, operatori ecologici e personale degli impianti di riciclaggio, manutenzione dei veicoli e i costi per lo smaltimento in discarica dei rifiuti non riciclabili. Per bilanciare queste spese, il progetto genera entrate attraverso due canali principali: la vendita dei materiali riciclabili e le tariffe di servizio applicate agli esercizi commerciali partecipanti, come ristoranti, negozi e ospedali, adattate in base alla dimensione e alla tipologia di ciascuna attività. Entro la conclusione del progetto, il sistema dovrebbe raggiungere circa 15.000 nuclei familiari e 470 attività commerciali, beneficiando quasi 70.000 persone. Con questo modello, il costo netto della gestione dei rifiuti è stato stimato in circa 54 dollari per tonnellata di rifiuti misti, mentre il sistema dovrebbe gestire circa 15.000 tonnellate di rifiuti all’anno, circa 1.250 tonnellate ogni mese.

Per creare fiducia nella popolazione, nella prima fase il progetto si farà carico dei costi di raccolta per avviare il servizio e consentire un periodo di adeguamento verso un sistema finale sostenibile. Durante questo periodo di prova, i residenti potranno constatare la qualità e l’efficacia del servizio, prima che venga richiesto il primo pagamento mensile di 5 dollari. Ad agosto, con l’entrata in funzione dell’impianto di trattamento meccanico-biologico di Fnaydeq, sarà introdotta la tariffa per il recupero dei costi nei primi cinque villaggi. Successivamente, tre comunità limitrofe inizieranno a conferire i loro rifiuti allo stesso impianto, a cui si aggiungeranno poi Mechmesh e altri cinque villaggi circostanti nella seconda fase, che coinvolgerà tutti i comuni e prevedrà il pieno recupero dei costi.

La gestione del progetto è affidata a un nuovo comitato, composto da un rappresentante eletto per ciascun villaggio, incaricato della supervisione strategica, del monitoraggio delle attività e dell’eventuale adeguamento delle tariffe. Il piano prevede che il 75% dei partecipanti paghi regolarmente le proprie tariffe; con un margine di 5 dollari per famiglia, è prevista una certa flessibilità per aumentare o ridurre i costi in base al livello di adesione ai pagamenti. Le tariffe per gli utenti non residenziali sono calibrate in base alla tipologia di attività: ad esempio, i piccoli negozi pagheranno circa 10 dollari al mese, mentre istituzioni più grandi come ospedali e scuole saranno soggette a una tariffa più alta, fino a circa 150 dollari al mese. Questa struttura tariffaria è stata studiata per garantire una copertura equa dei costi operativi, incentivando al contempo la riduzione dei rifiuti.

Per le famiglie locali, il cambiamento è già tangibile. I genitori raccontano di strade e cortili scolastici finalmente puliti per i propri figli. Oltre 50 persone, tra neolaureati disoccupati, pensionati e genitori single, hanno trovato un impiego stabile come operatori ecologici, autisti e addetti alla manutenzione, contribuendo al benessere della propria comunità e riconquistando dignità attraverso il lavoro.

Dal 2013, COOPI è presente in Libano con programmi dedicati all’acqua e igiene, ai mezzi di sussistenza e alla salute ambientale. Unendo tecnologie avanzate per il trattamento dei rifiuti, un sistema tariffario trasparente e una reale partecipazione delle comunità locali, questa iniziativa non solo restituisce pulizia e decoro agli spazi pubblici, ma getta anche le basi per una salute ambientale duratura e nuove opportunità economiche in tutta l’area di Jurd el Qaitaa.