Libano. Dare forza alle comunità attraverso il lavoro: il progetto di Bourj Hammoud
15-07-2025 | di COOPI

Libano. Dare forza alle comunità attraverso il lavoro: il progetto di Bourj Hammoud

Il comune di Bourj Hammoud, uno dei principali centri industriali e commerciali del Libano, sta affrontando gravi difficoltà a causa della persistente crisi economica e umanitaria del Paese. Le limitate risorse finanziarie hanno reso complicata la gestione dei rifiuti, provocando frequenti allagamenti, condizioni precarie e una scarsa manutenzione di strade e spazi pubblici. Per rispondere a queste criticità, è nato il progetto “Attività di creazione di posti di lavoro a Bourj Hammoud”, parte del programma ENABLE dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) finanziato dall’Unione Europea. L’obiettivo è duplice: rafforzare la resilienza delle infrastrutture locali e offrire opportunità economiche alle comunità più vulnerabili ed emarginate.

COOPI – Cooperazione Internazionale, in collaborazione con AEP, è incaricata della realizzazione del progetto. Seguendo l’approccio del Programma OIL per le Infrastrutture ad Alta Intensità di Lavoro (EIIP), COOPI ha coinvolto 200 lavoratori non specializzati in attività di cantiere per un periodo di 40 giorni. Questo intervento non solo migliora le infrastrutture, ma promuove anche l’inclusione sociale, offrendo opportunità occupazionali concrete. Fondamentale, in questo percorso, è il coinvolgimento attivo delle autorità locali e delle organizzazioni presenti sul territorio – sia libanesi che internazionali – nella selezione dei beneficiari più vulnerabili.

Lo scorso 23 gennaio si è tenuto un incontro presso il municipio di Bourj Hammoud per presentare i risultati raggiunti e dialogare con i vari attori coinvolti, compresi i beneficiari del progetto. All’evento hanno partecipato rappresentanti della Delegazione dell’Unione Europea, dell’OIL, del Ministero libanese degli Affari Sociali, del Comune di Bourj Hammoud, oltre a COOPI e AEP. L’incontro è stato un’occasione per fare il punto sull’impatto dell’iniziativa e sulle prospettive future.

Uno degli aspetti più significativi del progetto è stato il successo nel promuovere l’inclusività. L’obiettivo iniziale era quello di raggiungere il 30% di partecipazione femminile, ma la soglia è stata ampiamente superata, arrivando al 58%. Anche il coinvolgimento di persone con disabilità ha superato le aspettative, passando dal 4% previsto al 6%. Questi risultati dimostrano l’impegno concreto dei partner nel promuovere l’uguaglianza e valorizzare i gruppi più fragili della popolazione, come donne, giovani e persone con disabilità.

Fino ad oggi, il progetto ha permesso la pulizia di 299 scarichi e la riqualificazione di diversi giardini pubblici. È stato inoltre elaborato un piano di sostenibilità e manutenzione, per garantire un impatto duraturo nel tempo. Tra i risultati più rilevanti figura il ripristino di un sistema di drenaggio abbandonato da oltre vent’anni. Ostruito da detriti e causa di frequenti allagamenti, è stato finalmente reso operativo grazie al lavoro di 20 operai locali, migliorando significativamente la qualità della vita di centinaia di famiglie. Anche altri sistemi di scarico, prima intasati da oltre un metro di fango, sono stati puliti, riducendo i rischi sanitari e ambientali per la comunità.

Durante l’incontro, beneficiari del progetto – tra cui donne e persone con disabilità – hanno preso parte a un focus group, dove hanno avuto modo di raccontare la propria esperienza. I rappresentanti dell’UE, dell’OIL e del Ministero degli Affari Sociali hanno ascoltato direttamente le loro voci, promuovendo un confronto aperto sulle loro aspirazioni e sul valore dell’inclusione attraverso il lavoro. Ne è emersa con forza l’importanza di creare occupazione dignitosa per rafforzare il senso di appartenenza e protagonismo nei processi di sviluppo locale.

La giornata si è conclusa con una visita sul campo per osservare da vicino le attività in corso, come la pulizia degli scarichi e la manutenzione delle strade. Il progetto continua a rappresentare un esempio concreto di come lo sviluppo infrastrutturale basato sull’occupazione possa contribuire a rafforzare la resilienza delle comunità vulnerabili e a promuovere una reale inclusione sociale.

Attiva in Libano dal 2013, COOPI lavora a fianco dei rifugiati siriani e delle comunità ospitanti – in particolare donne e bambini – con progetti dedicati alla protezione dell’infanzia, al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e al rafforzamento socio-economico della popolazione.