Niger, garantire l'istruzione ai bambini sfollati
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05-12-2017 | di COOPI

Niger, garantire l'istruzione ai bambini sfollati

Nella Regione di Diffa, sud-est del Niger, vi sono enormi movimenti di popolazione: a causa degli attacchi di Boko Haram, che effettua incursioni  perfino nei villaggi di accoglienza e tra le comunità sfollate, si contano oltre 247.000 sfollati, tra cui 127.000 sfollati interni, 106.148 rifugiati e 14.546 nigerini ritornati nelle zone di origine.
La situazione umanitaria è drammatica, perché la scarsità di mezzi e risorse espone la popolazione a malnutrizione e insicurezza alimentare, conseguenza aggravata anche delle inondazioni. A tutto questo, si aggiunge un dato preoccupante relativo all'istruzione: nella Regione di Diffa, solo il 68% dei bambini frequenta la scuola e il 35% degli iscritti la conclude. Si tratta degli indici più bassi del Paese in termini di scolarizzazione e di riuscita scolastica. Afferma Marzia Vigliaroni, capo missione di COOPI in Niger:

L'insicurezza nella Regione ha comportato la chiusura di 151 scuole, causando un'ulteriore riduzione dell'accesso al sistema educativo. Ad oggi, stimiamo che 137.374 bambini (di cui 70.601 bambine) sono descolarizzati e non scolarizzati, cioè non hanno più la possibilità di frequentare la scuola o non l'hanno mai fatto.

Per questo COOPI è impegnata in un progetto per favorire l'accesso all'educazione formale e non formale di qualità dei bambini presso i villaggi di accoglienza e le comunità sfollate, nelle zone colpite dalle violenze di Boko Haram, con il contributo di AICS (Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo).

L'intervento di COOPI consiste nel garantire l'accesso all'istruzione attraverso la costruzione di classi d'emergenza e centri di alfabetizzazione non formale ed attraverso il miglioramento delle competenze degli insegnanti sui temi quali il supporto psicosociale, l'igiene, la nutrizione, la salute sessuale e riproduttiva, l'educazione di emergenza. Per fare ciò, ci avvaliamo di un Capo Progetto affiancato da Responsabili di programmi di educazione a livello nazionale e regionale, di personale tecnico in ambito agronomo, di psicologi e di animatori.

Spiega la Vigliaroni:

Gli operatori sul terreno corrono dei rischi per la propria sicurezza, in particolare i referenti comunitari e gli insegnanti delle classi d'urgenza e dei centri di alfabetizzazione: il ruolo da essi svolto, a contatto diretto con persone che potrebbero avere legami di parentela con Boko Haram o essere usati come informatori, li espone in prima persona a pericoli diretti. Più volte, le strutture di COOPI hanno subito attacchi, quali incendi o furti di materiale da parte di Boko Haram ed il personale ha dovuto rispettare inevitabili restrizioni degli spostamenti e degli orari di attività, a causa dei possibili rischi per la sicurezza. Nonostante ciò, andiamo avanti.

Dal 20 novembre 2017 è attiva la campagna Aiuta un guerriero, attraverso la quale COOPI vuole rafforzare le attività di educazione e protezione rivolte a bambini e bambine delle zone colpite da crisi umanitarie. Visita il sito della campagna e dona ora

Jasmine, protagonista della campagna