Per non abbandonare la scuola
07-07-2017 | di COOPI

Per non abbandonare la scuola

In Libano e Giordania la popolazione vive una situazione di instabilità sociale, economica e politica accentuata dalla crisi siriana. In un contesto di emergenza come questo l'educazione dei più piccoli non deve passare in secondo piano. Il tasso di abbandono scolastico degli studenti è infatti molto elevato nei due Paesi e molte scuole non riescono a garantire adeguate condizioni strutturali ed igienico-sanitarie ai propri alunni.

COOPI, con il finanziamento dell'Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e in collaborazione con ARCS, interviene con il progetto "ScEGLi: Scuole ed Education in Giordania e Libano", per migliorare le strutture ed i servizi scolastici e per sostenere la scolarizzazione dei minori siriani, libanesi e giordani nelle aree di Tripoli, Hermel e Balqa.

La dispersione scolastica tra i bambini ha gravi conseguenze: molti di loro iniziano a lavorare nonostante la minore età oppure corrono il rischio di essere reclutati in gruppi estremisti. Anche il destino delle bambine non è roseo, perché sono spesso vittime di matrimoni precoci e violenze. Inoltre molte famiglie decidono di non mandare i loro figli a scuola perché in molti istituti scolastici i bagni non sono funzionanti, le condizioni igieniche sono pessime e la privacy è inesistente. Giocano quindi un ruolo fondamentale gli insegnanti, i quali devono essere adeguatamente formati per seguire gli studenti più vulnerabili.

Loro devono ritornare a scuola

Nel corso del progetto saranno ristrutturate nove scuole: oltre all'eliminazione dell'Eternit, verranno sostituiti o riparati gli impianti idrici e sanitari e saranno effettuati altri lavori strutturali che miglioreranno il livello complessivo degli istituti del progetto. I lavori saranno realizzati anche con la partecipazione di venti capifamiglia di nuclei familiari più vulnerabili e sarà data preferenza alle famiglie con più di cinque membri.

Cinque scuole giordane riceveranno una fornitura di arredi scolastici (banchi, cattedre, sedie, lavagne, armadietti), mentre i bambini riceveranno un kit composto da quaderni, penne, matite, forbicina dalla punta arrotondata, squadra, righello, tempera matite, gomma, evidenziatore, pastelli a cera, pennarelli e uno zaino.

Non passerà in secondo piano nemmeno la formazione degli insegnanti. Sessantatre di loro riceveranno una formazione professionale, utile per acquisire gli strumenti adatti a lavorare con bambini che hanno vissuto i traumi causati dalla guerra.

Anche gli adulti saranno coinvolti nel progetto: tutti i familiari degli alunni delle scuole coinvolte parteciperanno ad incontri di sensibilizzazione sulle condizioni dell'infanzia nelle zone di intervento insieme con i leader comunitari e gli insegnanti.