Paraguay. COOPI tra i promotori dell'evento digitale Plan V - Un mondo verde
23-10-2020 | di COOPI

Paraguay. COOPI tra i promotori dell'evento digitale Plan V - Un mondo verde

L’8 ottobre, COOPI in Paraguay ha partecipato all’evento Piano V, un evento digitale ideato per stimolare la ricerca di nuovi modelli economici e più sostenibili e per promuovere il recupero delle aree verdi del pianeta. 

L’iniziativa - organizzata da Unione Europea, Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, WWF, KOGA e COOPI stessa - rientra nel quadro delle attività del progetto “Por Nuestro Gran Chaco Sustentable: Partecipazione attiva a modelli di gestione del territorio per la conservazione ambientale integrata con la produzione sostenibile" finanziato dall’Unione Europea e di cui COOPI è parte attiva.

L’agenda dell’evento ha visto susseguirsi interventi e dibattiti su tematiche ambientali differenti, dal cambiamento climatico al compostaggio passando per l’emissione di carbonio, tutte con l’obiettivo finale di contribuire a preservare le funzioni ambientali e i servizi ecosistemici del Gran Chaco in Argentina, Bolivia e Paraguay.

Per l'occasione, COOPI ha invitato al dibattito “Imprese verdi e modelli sostenibili” l’esperto Alessandro Leonardi, leader del primo acceleratore globale nato per promuovere le imprese verdi e l'economia circolare - il Nature Accelerator; sul palco principale, COOPI ha ospitato Joseph Simcox, esperto esploratore botanico delle risorse alimentari e delle piante del mondo, e Daniel Arteaga, esperto regionale di Disaster Risk Management. 

Le foreste del Gran Chaco sono le più estese del Sud America dopo l’Amazzonia ma stanno scomparendo al ritmo di un ettaro al minuto, con conseguente minaccia per la ricca e unica biodiversità presente nell’area.

Dal 2001, COOPI interviene nel Gran Chaco per sostenere le popolazioni autoctone migliorando l’accesso all’acqua potabile e favorendo la sicurezza alimentare delle comunità maggiormente soggette agli effetti climatici. In più, COOPI si impegna a valorizzare la cultura indigena, in particolare nell’abito della farmacia tradizionale, al fine di creare nuovi sbocchi professionali per i giovani.