Pasti caldi per 8mila profughi di Ghouta Est
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27-04-2018 | di COOPI

Pasti caldi per 8mila profughi di Ghouta Est

COOPI ha ricevuto l’incarico da OCHA (Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari umanitari) per allestire una mensa collettiva nell’area rurale di Damasco, in Siria, allo scopo di assicurare un’alimentazione adeguata agli 8.000 profughi di Ghouta Est per 4 mesi.

Più di 133.000 persone sono fuggite da Ghouta Est, attraverso i corridoi umanitari, da quando la città dell’area rurale di Damasco è stata colpita da un violento conflitto armato, che ha provocato da febbraio  1.100 vittime tra i civili. Attualmente 50.722 persone sono ospitate in 8 rifugi collettivi nella campagna circostante la capitale della Siria. 

Le condizioni nei rifugi sono molto dure, a causa del sovraffollamento, della carenza di risorse e delle condizioni igieniche. Il serrato conflitto a Duma ha portato ad un ulteriore deteriorarsi delle condizioni umanitarie dell’area. L’8% dei bambini visitati dai medici presenta una grave carenza nutrizionale. 

COOPI sta avviando una mensa collettiva presso un capannone fornito da una società di trasporti alla periferia di Damasco; in quella sede sarà allestito un campo che ospiterà 8.000 profughi da Ghouta est. Il progetto sarà realizzato in collaborazione con il Coordinamento delle realtà umanitarie presenti e con la Mezzaluna Rossa Arabo-Siriana (SARC), che garantirà le misure di sicurezza per le persone sfollate e per gli operatori umanitari.

COOPI dedicherà particolare attenzione e adeguerà le procedure di assistenza alle persone più colpite dal conflitto armato che ha avuto luogo a Ghouta Est a partire da febbraio 2018 e alle persone con necessità specifiche (bambini, donne in gravidanza, persone con disabilità). Per quattro mesi a partire da aprile saranno forniti a 8.000 persone pasti caldi, per garantire l’assunzione delle minime proprietà nutrizionali (2.100 kcal al giorno).

Nel periodo dell’intervento, si realizzeranno anche attività di formazione e di sensibilizzazione nei confronti del personale locale e delle famiglie sui temi dell’igiene, della protezione dell’infanzia e delle donne. In questo modo, saranno potenziati gli strumenti di resilienza individuale e comunitaria a livello psicologico e sociale e saranno messi in atto comportamenti in grado di prevenire le epidemie.

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COOPI è attiva in Siria dal dicembre 2016, dove grazie al finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo sta in questi mesi concludendo un progetto volto a rafforzare le capacità di auto-sostentamento delle famiglie vulnerabili, residenti nella Damasco Rurale.

Header photo: Ibrahim Malla per SARC.