RCA: quando l'animazione rilancia l'allevamento del bestiame
04-03-2019 | di COOPI

RCA: quando l'animazione rilancia l'allevamento del bestiame

Difficoltà di formazione, supporto e organizzazione costituiscono alcuni dei principali ostacoli al rilancio del settore zootecnico in Repubblica Centrafricana. Ecco perché noi di COOPI, attraverso il progetto PARFEC (Progetto di appoggio al rilancio della filiera allevamento urbano e periurbano in Repubblica Centrafricana) finanziato dal fondo Bêkou dell'Unione Europea, stiamo intervenendo in RCA per dare nuovo slancio a queste attività.

Prima della crisi politico-militare degli ultimi anni, la FNEC, la Federazione Nazionale degli Allevatori Centrafricani, era un punto di riferimento nel settore agricolo e gestiva una rete di animatori, incaricati di sostenere gli allevatori di bestiame. In seguito ai recenti conflitti in RCA, però, la federazione ha in parte perso tale ruolo di aggregazione tra gli allevatori locali e lo Stato, garante di queste reti, non è riuscito a dare loro continuità.

"Per colmare questa discontinuità, è essenziale sostenere il mondo agricolo sia in termini di consulenza che di capitale fisico di produzione . Per questo abbiamo deciso di rilanciare questo sostegno locale nell'ambito del progetto PARFEC in collaborazione con la FNEC", afferma Cyril Viron, Capo progetto di COOPI in RCA. "Il progetto, continua Viron, realizzato in consorzio, sostiene tutte le fasi della filiera dell’allevamento, ittica e avicola, dalla produzione alla commercializzazione, con l'obiettivo di rafforzare le prestazioni economiche e organizzative dei piccoli allevamenti nei distretti di Bangui e nei comuni di Bimbo e Bégoua".

Prima fase di formazione degli animatori. Cyril Viron, Capo progetto di COOPI in RCA, al centro.

Tra maggio e novembre 2018, PARFEC, in collaborazione con il partner locale Caritas Centrafrique, ha assunto 12 animatori e 3 tecnici.

Gli animatori, al contempo agronomi, sono stati formati da funzionari ministeriali su temi legati all’organizzazione agricola locale, alle tecniche di produzione, alla coesione sociale, al monitoraggio e al supporto alla commercializzazione.

A partire da gennaio 2019, gli animatori hanno a loro volta formato i beneficiari dei progetti sul campo per rafforzare le loro capacità tecniche e operative di gestione.

Questa formazione “a cascata” ha permesso dunque a reti di esperti di formare a loro volta i professionisti incaricati da progetto di gestire i rispettivi settori di competenza.

Seconda sessione di formazione degli animatori.

Al termine del progetto, questa rete di animatori sarà affidata alla FNEC che, grazie alle attività dei mangimifici e dei negozi sostenuti dal progetto, sarà in grado di portare avanti le sinergie costruite finora.

A questo proposito circa 1.000 professionisti saranno muniti di kit per l’allevamento: tali materiali permetteranno loro di riprendere le attività da tempo interrotte e di uscire da una condizione di povertà e vulnerabilità.

In un contesto agricolo così fragile, il sistema di animazione della FNEC punta a costruire una rete di professionisti in grado di insegnare un mestiere e di contribuire a far uscire la RCA dalla dipendenza di prodotti alimentari, come carni provenienti esclusivamente da piccoli allevamenti di bestiame. Proprio in questi periodo, infatti, a Bangui, la domanda crescente di alcuni prodotti a base di carne si è accentuata a causa dei circuiti di transumanza interrotti dal conflitto.

Ecco perché investire sulla produzione di piccoli "nuclei riproduttivi" sta rivestendo un ruolo ancora più vitale. Ed è anche su queste attività che stiamo puntando, affinché i beneficiari possano iniziare a risparmiare e incrementare la propria resilienza economica e alimentare.

Grazie a queste sinergie, la FNEC potrà risollevare la propria reputazione e garantire la ripresa della filiale collegata alle piccole aziende agricole. Secondo Caritas in RCA, l'accompagnamento e il follow-up di queste reti rappresentano uno strumento formativo vitale, in quanto rappresentano vere e proprie attività di sviluppo nel medio-lungo periodo, uscendo quindi da un contesto prevalentemente di emergenza/post-emergenza.