29-01-2024 | di COOPI
Sì a un Piano per e con l'Africa. Lo sviluppo è una cosa seria.
Come membri di Link2007 e assieme agli altri partecipanti alla campagna 070, – l’iniziativa che chiede al Governo italiano di rispettare, entro il 2030, l’impegno assunto all’ONU, oltre cinquant’anni fa, di destinare lo 0,7% del reddito nazionale lordo italiano all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo – guardiamo con vivo interesse alla Conferenza internazionale Italia-Africa, organizzata dal Governo italiano ieri ed oggi, 28 e 29 gennaio, a Roma, per discutere di cooperazione insieme a Capi di Stato e di Governo dei Paesi del continente africano. Poiché consideriamo l’evento un’occasione da non perdere, assieme agli altri membri di Campagna 070 abbiamo firmato una lettera indirizzata al governo.
In particolare, attendiamo di conoscere meglio i contenuti del Piano Mattei per lo sviluppo dell’Africa, che suscita la nostra attenzione anche e proprio per la scelta del Governo di impegnarsi direttamente su un tema così importante e complesso e su cui, come operatori dello sviluppo, ci sentiamo chiamati in causa in prima persona. Per questo sentiamo viva e imperante la necessità di offrire un nostro contributo, all’interno di una discussione aperta e approfondita, coerente con l’intenzione rivendicata dalle nostre Istituzioni di dare vita a un modello di partenariato vantaggioso per tutte le parti.
Come è facile immaginare di fronte ad un impegno così ambizioso abbiamo delle preoccupazioni, come il rischio che il Piano possa tradursi in un superamento della Legge 125/2014 e che i finanziamenti risultino sbilanciati a favore degli interessi d’affari privati. Ci è premuto infatti sottolineare la necessaria permanenza di una distinzione tra promozione dello sviluppo economico cooperazione allo sviluppo sostenibile in senso stetto, quella riconosciuta dalla Legge 125/2014 come “parte integrante e qualificante della politica estera dell’Italia”. Nella realizzazione del Piano Mattei, in coerenza con le previsioni della Legge 125/2014, l’Italia non potrà quindi sottrarsi dal prevedere risorse adeguate agli aiuti allo sviluppo, a partire dal rapido mantenimento dell’impegno assunto dall’Italia in sede ONU, ben 50 anni fa, di dedicarvi lo 0,70 % della sua ricchezza nazionale, valore questo che attualmente corrisponderebbe a circa 13 miliardi di dollari all’anno, contro i circa 6 miliardi di dollari per il 2022.
Ivana Borsotto, portavoce Campagna 070 ha sottolineato:
Lo sviluppo non può fondarsi solamente sul capitale economico, ma necessità di quello umano, di capitale relazionale e sociale, nonché istituzionale. Lo sviluppo è la valorizzazione delle specificità territoriali, è progetti comuni, in partenariato; è lavorare nelle periferie, è sostenere la crescita delle comunità locali, è salvare le biodiversità, è promuovere l’associazionismo e la cittadinanza attiva, è affiancare i movimenti sociali e dei popoli indigeni. L’Italia non deve accontentarsi delle parole senza azioni, di azioni senza politiche e di politiche senza cambiamenti profondi. Il nostro Paese ne ha le potenzialità”.
Scarica qui la lettera.