Siria: cosa stiamo facendo
marker icon Siria   
13-07-2017 | di COOPI

Siria: cosa stiamo facendo

In Siria, all'interno del progetto "Sostegno Alimentare in Risposta alla Crisi Siriana nell'area metropolitana di Damasco",  supportato dall'Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo (AICS), abbiamo iniziato una collaborazione con Kinana Amran.

Laureata in Agraria, è stata docente presso la Facoltà di Scienze di Damasco, adesso lavora per COOPI in qualità di Agronomo Senior per il progetto a Qatana nella Damasco Rurale.

Alejandro Hurtado, Capo Missione COOPI, le ha posto alcune domande.

Perché hai deciso di unirti a COOPI?

Ho sempre sognato di poter mettere in pratica i miei studi universitari in modo da essere utili nel mio Paese. Dopo il conflitto in Siria, è aumentato il mio desiderio di lavorare per progetti che possano aiutare le famiglie più vulnerabili, che li rendano capaci di raggiungere l'autosufficienza e avere una fonte sicura di reddito. Mi sono sentita molto fortunata quando si è presentata l'opportunità di lavorare nel mio settore e in un progetto umanitario per COOPI.

Quale è la situazione dell'agricoltura in Siria?

La Siria aveva raggiunto l'autosufficienza nella produzione agricola molto tempo prima della crisi. Da quando è iniziato il conflitto, a causa degli spostamenti forzati, dell'uso di mine anti uomo e dell'insicurezza di alcune aree, l'area coltivata si è ridotta a meno della metà. Non solo molte famiglie sono state costrette a migrare ma hanno anche perso le loro terre e le attrezzature agricole, l'uso dell'elettricità è stato ridotto e l'accesso al combustibile gravemente ristretto a causa degli alti prezzi e della modesta produzione. Di conseguenza la Siria soffre di un declino nella produzione agricola e molte famiglie non sono in grado di acquistare i loro strumenti per la coltivazione.

Qual è la situazione della popolazione siriana a Qatana?

Qatana è divenuta una tranquilla area tra Damasco, Daraa e Quneitra e perciò le famiglie arrivano cercando un zona sicura. Attualmente possiamo trovare sfollati interni, famiglie vulnerabili colpite dalla crisi e numerose donne capofamiglia. Qatana è sempre stata un'area agricola molto buona ma attualmente la sua produzione è diminuita impedendo alle famiglie di accedere al cibo e a posizioni che generino reddito.

Perché il progetto è importante?

Questo progetto aiuterà molte famiglie povere e vulnerabili a produrre il cibo per soddisfare il loro fabbisogno e a vendere il surplus per ricavare un certo reddito. Attraverso più progetti, ci aspettiamo non solo di generare reddito e maggiori prodotti agricoli per la vendita a lungo termine, ma speriamo anche che i loro prezzi possano abbassarsi.

Che cosa può realizzare COOPI in futuro?

Penso che COOPI sarà una delle organizzazioni umanitarie leader nell'identificazione dei settori di intervento e di sostegno più appropriati per i più vulnerabili. Spero che questo lavoro si diffonda sempre di più in Siria per includere le aree coinvolte ed offrire aiuto umanitario, in modo che le famiglie vulnerabili possano ritornare a una vita normale e garantirsi sicurezza alimentare.