Sudan. Aiuti concreti a Gedaref
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31-07-2023 | di COOPI

Sudan. Aiuti concreti a Gedaref

Negli ultimi giorni del mese di luglio, lo staff sudanese di COOPI ha distribuito cesti alimentari e materiali di riparo a più di 700 famiglie sfollate a Gedaref, ai confini con l’Etiopia, a causa della crisi sempre più grave derivante dal conflitto tra le Forze Armate e le Forze di Supporto Rapido. Qui, grazie alla collaborazione e all’impegno con il Commissariato per gli Aiuti Umanitari dello Stato, il Comitato d’Emergenza locale, i leader delle comunità e i supervisori delle aree di raccolta, COOPI – Cooperazione Internazionale ha organizzato una risposta di emergenza raggiungendo nove centri d’accoglienza.
Abdul Kafil Al-Adnani, Commissario per gli aiuti umanitari dello Stato di Gedaref, ha espresso la sua stima per i consistenti e continui sforzi, constatando come lo Stato abbia sempre più bisogno di progetti come questo per il crescente flusso di sfollati, oggi arrivato a circa 150 mila.

La crisi iniziata ad aprile 2023 sta causando il movimento forzato di più di 3.500.000 persone dalla capitale Karthoum verso luoghi più sicuri, come Gedaref. Si stima, infatti, che più di 24 milioni di persone abbiano bisogno di assistenza.

Gli sfollati che sono arrivati in media a Gedaref fino ad ora sono circa 28 mila. Hanno perso tutto e non hanno più fonti di reddito. La popolazione ha sottolineato i bisogni più impellenti su cui COOPI ha organizzato la propria risposta di emergenza: generi alimentari, rifugi dignitosi e acqua potabile.

Il conflitto tra Forze militari e Forze di Risposta Rapida ha fatto collassare il sistema già precario, impedendo alla popolazione l’accesso a servizi e beni di prima necessità, specialmente per le persone che costrette a sfollare e quindi a spostarsi in posti più sicuri.

COOPI è presente nel Paese dal 2004 per sostenere i gruppi più vulnerabili nelle aree del Nord Darfur, Kassala e Khartoum, con interventi di Sicurezza alimentare/mezzi di sussistenza, acqua sanità e igiene, Riduzione rischi disastri e Protezione. Partecipa attivamente al gruppo di lavoro umanitario composto dal governo locale, dalla Commissione di Aiuti umanitari del Sudan, dalle Agenzie delle Nazioni unite, dai gruppi di iniziativa locale e dai volontari per portare avanti un piano coordinato di risposta all’emergenza.