Africa occidentale. Crisi alimentare e nutrizionale senza precedenti
19-03-2021 | di COOPI

Africa occidentale. Crisi alimentare e nutrizionale senza precedenti

In Africa occidentale, milioni di persone sono a rischio fame, a causa dell’insicurezza della regione, dell’inflazione, del deprezzamento della moneta locale e degli shock climatici. È quanto emerge dall’ultimo dossier presentato a marzo dal Gruppo di lavoro regionale sulla Sicurezza alimentare e la nutrizione, guidato da PAM, Unicef, FAO, ACF e Oxfam e a cui partecipa COOPI – Cooperazione internazionale.

Quest'anno nel bacino del lago Ciad, 6,24 milioni di persone non saranno in grado di soddisfare i loro bisogni alimentari, mentre 1,2 milioni di bambini con meno di 5 anni soffriranno di malnutrizione acuta, di cui 416.000 della sua forma più grave”, si legge nella nota congiunta. “Nell'area transfrontaliera di Mali, Burkina Faso e Niger, 3,39 milioni di persone si troveranno in una situazione di crisi e quasi 1 milione di bambini under 5 saranno colpiti da malnutrizione acuta. Inoltre, per due anni, la Liberia e la Sierra Leone sono state incluse in aree a rischio crescente”.

La situazione attuale è la diretta conseguenza di un ulteriore deterioramento del contesto di sicurezza. Le popolazioni vulnerabili affrontano un'ulteriore sfida per la loro sopravvivenza a causa del limitato accesso ai servizi alimentari e nutrizionali, degli shock climatici che hanno un impatto negativo sulla produzione e ai prezzi alimentari atipici e anormalmente alti.

I membri del Gruppo di lavoro sulla sicurezza alimentare e nutrizionale chiedono un'azione rapida per dispiegare risposte preventive, garantendo l'accesso anche alle popolazioni più vulnerabili e remote. Rammentano l'importanza di istituire risposte strutturali per rompere il ciclo delle crisi ricorrenti di insicurezza alimentare e nutrizionale in Africa occidentale. Fanno appello alla necessità di mettere in atto soluzioni politiche sostenibili e piani d'azione intersettoriali per la prevenzione delle crisi, per mantenere la continuità dei servizi di base, compresi i servizi di prevenzione e trattamento della malnutrizione acuta.