03-06-2025 | di COOPI
Niger. Costruire resilienza con una piattaforma di coordinamento tra attori umanitari
Nel quadro del progetto “Rafforzare la preparazione e la risposta locale agli shock multirischio (REPAR)”, in Niger, è stata creata una piattaforma di coordinamento delle attività di Riduzione del Rischio di Catastrofi (RRC). Coordinata da COOPI – Cooperazione Internazionale e Mercy Corps, finanziata dagli Aiuti Umanitari Europei (DG ECHO), e aperta a tutte le organizzazioni nazionali e internazionali attive nel settore, questa piattaforma rappresenta uno spazio di scambio e condivisione di esperienze su tecniche e innovazioni in materia di RRC nel paese, con l’obiettivo di rafforzare la sinergia degli interventi e sostenere le istituzioni. Il progetto viene implementato in due regioni del Niger particolarmente esposte al rischio di catastrofi, Maradi e Tillabery, e l'iniziativa mira a rafforzare le competenze e le capacità dei comuni per prepararsi, monitorare e rispondere agli shock multirischio, come inondazioni, spostamenti di popolazioni e crisi alimentari.
Un contesto ad alta vulnerabilità e rischi interconnessi
Il contesto del Niger, segnato da una profonda crisi multidimensionale, evidenzia l’urgenza di rafforzare le capacità locali nella gestione dei rischi. Il paese è infatti colpito da catastrofi ricorrenti che interagiscono e si amplificano a vicenda: le inondazioni stagionali, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, danneggiano abitazioni, scuole e infrastrutture sanitarie, favorendo la diffusione di malattie come il colera e la malaria; la siccità prolungata e la scarsa piovosità compromettono i raccolti, aggravando l’insicurezza alimentare e accendendo tensioni nell’uso delle risorse naturali; le tempeste di sabbia e l’harmattan, vento secco e polveroso, hanno effetti sulla salute pubblica, contribuendo a un aumento dei casi di meningite. A questi fenomeni si aggiungono le crisi di sicurezza, con attacchi armati e conflitti intercomunitari che causano massicci spostamenti di popolazione e aumentano la pressione sulle comunità ospitanti. In particolare, le regioni di Tillabéry e Maradi sono tra le più vulnerabili, con forti pressioni su infrastrutture già fragili e risorse scarse. Queste dinamiche rendono il Niger un contesto ad alta esposizione a rischi complessi e interconnessi.
Sinergie operative e istituzionali tra attori umanitari
Ad oggi, 15 organizzazioni partecipano attivamente alle attività della piattaforma di coordinamento delle attività di Riduzione del Rischio di Catastrofi (RRC). Gli attori organizzano incontri bimestrali per definire strategie comuni, armonizzare i moduli formativi e gli strumenti di lavoro. Parallelamente, si svolgono riunioni trimestrali con gli attori del RRM (Rapid Response Mechanism) per evitare sovrapposizioni nella risposta alle emergenze, mappare meglio le zone colpite e armonizzare gli strumenti di intervento, come i questionari di targeting.
Dalla sua creazione, la piattaforma mantiene contatti strutturati con il Ministero dell’Azione Umanitaria (MAH) per sostenere l’istituzione e il funzionamento della piattaforma nazionale per la RRC, organo incaricato di attuare le strategie in materia. L’obiettivo è facilitare l’integrazione nella piattaforma nazionale per rafforzarla ed evitare la creazione di strutture parallele. A tal fine, si è tenuto un incontro con la Ministra dell’Azione Umanitaria e il suo team per definire le modalità di collaborazione e sviluppare un piano di lavoro congiunto. Il primo passo di questo lavoro riguarda la creazione di una banca dati della piattaforma online. Inoltre, saranno lanciate missioni di advocacy nei comuni, in collaborazione con il MAH, per sensibilizzare le autorità a integrare le attività di RRC nei piani di sviluppo comunale e nei piani di investimento annuale, al fine di garantirne la sostenibilità. Infine, saranno organizzate missioni congiunte di monitoraggio sul campo per migliorare la qualità degli interventi.
La collaborazione tra la piattaforma degli attori ECHO e la piattaforma nazionale rappresenta una volontà comune di costruire una visione condivisa della preparazione alle catastrofi in Niger. Favorendo un dialogo costante tra organizzazioni umanitarie, il Ministero dell’Azione Umanitaria, le collettività locali e le comunità, questa sinergia contribuisce a porre le basi per una gestione più coordinata e resiliente delle crisi. Come sottolinea un operatore di COOPI attivo sul campo:
Solo attraverso il confronto continuo e il rafforzamento reciproco possiamo affrontare con efficacia le sfide complesse che il Niger si trova a vivere, oggi e domani."
COOPI opera in Niger dal 2012 sviluppando programmi di intervento multisettoriali integrati, rispondendo a diverse crisi umanitarie. Oggi interveniamo con 18 progetti nei settori della nutrizione, della sicurezza alimentare, dell’educazione in emergenza, del supporto psicosociale, della salute mentale, della protezione, di riduzione dei rischi da disastri e della preparazione alle catastrofi, nello sviluppo imprenditoriale.