Rilancio di un'Educazione per la Pace
30-11-2017 | di COOPI

Rilancio di un'Educazione per la Pace

La sera nell'estremo Nord del Camerun c'è il coprifuoco. Dalle zone di confine giungono notizie che alcuni villaggi sono stati saccheggiati dai miliziani di Boko Haram in cerca di rifornimenti. La situazione nella zona rimane difficilissima sotto molti punti di vista, a causa della costante minaccia del gruppo terroristico.

In questo contesto, COOPI conduce da giugno 2017 il progetto "Riedupace", finanziato dall'AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), con l'obiettivo di migliorare la vita degli sfollati interni e delle comunità di accoglienza. In tutto, 12.300 persone a cui COOPI vuole fornire assistenza umanitaria e servizi educativi.

Racconta Vincenzo Altomare, capo missione di COOPI nel Paese:

Nonostante la presenza dell'esercito camerunense, alcune scuole rimangono chiuse. Altre sono state usate come base dall'esercito del Camerun e come luoghi di accoglienza per i rifugiati. Spesso non c'è nulla di utilizzabile al loro interno: né banchi né sedie né kit di quaderni e matite. Inoltre mancano gli insegnanti, timorosi di venire a lavorare in questa parte del Paese.

 

Bambina del nord del Camerun

Ai problemi oggettivi e ai rischi per la sicurezza si aggiungono ostacoli culturali. È difficile convincere le famiglie dell'importanza di mandare a scuola i bambini e soprattutto le bambine. I figli costituiscono una forza lavoro per aiutare i genitori nei campi e nel commercio e, quando si riesce a convincere le famiglie a far studiare i figli, mandano a scuola solo i maschi. Le bambine rappresentano il 50 % nelle prime classi, più avanti il 30% e sono solo il 10% nelle classi più avanzate. «Generalmente vengono tenute a casa e fatte sposare giovanissime, anche a 9 anni», precisa Sylvestre Woumboundi, coordinatore del progetto Riedupace.

Il lavoro di COOPI consiste quindi nel dialogare con i genitori per tentare di modificare convinzioni, abitudini e comportamenti radicati, spiegando che andare a scuola è la chiave per costruire un futuro migliore. Spiega Woumbondi:

 

Stiamo portando avanti una grande attività di sensibilizzazione: organizziamo eventi, a volte diamo un contributo per il pagamento delle classi scolastiche, regaliamo quaderni, libri e penne e stiamo valutando la possibilità di includere la refezione  scolastica nel progetto, il che può essere una leva molto importante. Se la scuola è vista come luogo di accesso al cibo, non solo le bambine e le ragazze possono mangiare, ma possono anche portare gli avanzi a casa dove in media si mangerebbe una sola volta al giorno.

 

Un'altra difficoltà è costituita dal fatto che i bambini e soprattutto le bambine non vengono registrate all'anagrafe. Spesso nascono in ospedale o nei villaggi, molto lontani dalle città dove si trovano gli uffici di anagrafe; crescono senza un documento di riconoscimento senza il quale è impossibile superare gli esami. Infine non aiuta il fatto che è difficile mostrare esempi concreti di successo di chi, dopo la scuola, ha trovato un buon lavoro perché i tassi di disoccupazione sono altissimi.

Da quando il progetto è partito, COOPI si è concentrata innanzitutto a costruire una buona collaborazione con le autorità locali. «Questo ci permette di capire dove intervenire e in che modo», spiega Altomare. «Tutti- dal prefetto al delegato dell'istruzione di base- hanno capito l'importanza del nostro lavoro e questo non era scontato. Il lavoro con le famiglie» -aggiunge Woumoundi- «inizia a dare i suoi frutti: i genitori hanno iniziato a registrare i propri figli all'anagrafe, ottenendo così i documenti con i quali possono accedere agli esami. C'è ancora moltissimo da fare, ma devo dire che, in situazioni così complicate, non ho mai visto dei risultati cosi velocemente come qui».

 

Dal 20 novembre 2017 è attiva la campagna Aiuta un guerriero, attraverso la quale COOPI vuole rafforzare le attività di educazione e protezione rivolte a bambini e bambine delle zone colpite da crisi umanitarie. Visita il sito della campagna e dona ora

 

 

Jasmine, protagonista della campagna