Da sei anni, il Venezuela sta affrontando una complessa crisi umanitaria, caratterizzata da declino socioeconomico, instabilità e migrazione.
Le cause derivano dal progressivo isolamento del paese nel panorama internazionale e dalle sanzioni economiche che lo hanno colpito. Questa situazione ha accentuato gli effetti della crisi, con un conseguente aumento di disoccupazione, disuguaglianze sociali e una spirale inflazionistica che ha minato il potere di acquisto della popolazione. L’indebolimento del sistema statale ha portato all’interruzione di molti servizi pubblici di base; infatti secondo studi pubblicati dalle Nazioni Unite, nel paese 1 persona su 3 si trova in situazione di insicurezza alimentare. Vasti settori della popolazione hanno un accesso insufficiente ad acqua ed energia elettrica e a queste difficoltà, si aggiungono scarsità di combustibile, medicinali, cure mediche e servizi di protezione ed educazione. La migrazione verso altri paesi rappresenta il punto più critico: stimata in oltre 4 milioni di persone, ha causato la disgregazione delle famiglie, per via dell’assenza del partner o dei genitori e dell'elevata esposizione di donne, bambini/e ed adolescenti a rischi di violenza, abuso, e sfruttamento.
In aggiunta, l’emergenza COVID-19 ha notevolmente incrementato le sfide in un paese già indebolito dalla crisi.
COOPI, che in passato aveva realizzato interventi puntuali di risposta a disastri naturali nel paese, nel 2019 ha deciso di attivare una presenza stabile attraverso l’appoggio a organizzazioni locali e in coordinamento con la rete umanitaria. Le aree di intervento identificate coprono l’accesso ad acqua ed energia, la sicurezza alimentare e la protezione, nello specifico da violenza sessuale e di genere, la salute sessuale e riproduttiva e l’accesso ad attività generatrici di reddito.